Arturo Vidal suggerisce a un giocatore dell’Inter di lasciare il club nerazzurro: messaggio forte dell’ex centrocampista cileno
Ex centrocampista, tra le altre, di Juventus e Inter, Arturo Vidal ha mandato un chiaro messaggio a un giocatore alle dipendenze di Simone Inzaghi. L’appello è a cambiare squadra a stretto giro di posta.
In diretta sul suo canale Twitch, l’ex centrocampista di Juventus e Inter Arturo Vidal, attualmente svincolato dopo l’ultima esperienza con l’Athletico Paranaense, ha rivolto un messaggio all’ex compagno di squadra e connazionale Alexis Sánchez, tornato all’Inter dopo l’avventura francese con la maglia dell’Olympique Marsiglia. I due si conoscono benissimo: hanno giocato insieme a inizio carriera al Colo-Colo, poi si sono ritrovati in Nazionale e ancora all’Inter dal 2020 al 2022.
Nel corso delle dirette sul suo canale Twitch, Arturo Vidal è solito commentare prestazioni e notizie relative ai calciatori cileni, spaziando dal calcio nazionale a quello internazionale. Nel corso dell’ultima diretta si è soffermato proprio sul momento dell’amico Alexis Sanchez, con il quale ha giocato insieme in centinaia di occasioni.
Inter, il messaggio dell’ex Vidal ad Alexis Sanchez
“Alexis, se mi stai ascoltando, per favore lascia l’Inter. È uno sciocco, non sarebbe dovuto tornare” ha detto in diretta Arturo Vidal rivolgendosi all’attaccante classe ’88 in forza all’Inter.
Inoltre, Vidal ha svelato di aver parlato più volte con Sanchez, invitandolo a non tornare in Serie A dopo la prima esperienza con l’Inter: “Ma è testardo, gli avevo detto volta di andare in una squadra dove la gente lo avrebbe adorato”
Vidal non capisce perché il connazionale giochi così poco: “Lautaro MartÃnez è un buon attaccante, ma Alexis dovrebbe giocare in questa squadra. Mkhitaryan? Come fa a giocare questo ragazzo e non Alexis?”. Infine, ha puntato il dito contro la scelta di far giocare a Sanvhez solo un quarto d’ora nella partita col Verona: “Preferirei vederlo al River piuttosto che all’Inter. Bisogna lasciarlo giocare, perché è felice di giocare, ma non così. Non è perché gli altri sono più bravi di lui, ma perché l’allenatore non lo vuole e basta “