Squadra spenta, senza comunicazione, depressa: le colpe di Mazzarri certifichino come serva un miracolo al Napoli in questo momento
Il Napoli va in ritiro a tempo indeterminato. Il Napoli è quello che a Torino ha abdicato anche alla corsa Champions, questo a tempo, per ora, determinato.
Il Napoli non trova il gol da quattro partite, compresa la Coppa Italia. Il Napoli non trova nessuna quadratura: contro il Torino, il Napoli è sceso in campo, per davvero, per un paio di minuti. Il tempo dell’occasione malamente sprecata da Raspadori, poi si fatto comandare da Juric e dai suoi. Un disastro che cancella anni ed anni di dominio della palla, di gestione del palleggio, di comando del gioco. Il responsabile principale è Aurelio De Laurentiis. Nelle sue scelte, nelle sue seconde scelte. Di tutti gli uomini attorno al presidente: tutti hanno fallito. Poi, in campo ci vanno i calciatori: gente che dimostra di non esser quella dello scorso anno per un teorema molto semplice. Lo stesso teorema che apre il capitolo delle responsabilità di Mazzarri.
Mazzarri, ‘es tu culpa’: non ci sono alibi per il disastro
Quando non hai Vinicius Jr o Modric che vanno gestiti, hai un compito se siedi in panchina. Quello di valorizzare una rosa: se il livello medio è 7/7.5, puoi tenere i calciatori su questi standard, alzarli (e caso mai vincere uno scudetto perché li alzi esponenzialmente) o farli decrescere.
Rudi Garcia, con una media punti di 1.7 li aveva abbassati. Tanto. Mazzarri è riuscito a farli crollare, con una media punti di 1.1 tenuta finora. Con l’Atalanta si è visto qualcosa: era la prima partita, sembrava una luce in un tunnel da intraprendere.
Era un fuoco fatuo frutto di una vittoria fortunata. Mazzarri non ha dimostrato nulla finora. Anzi, ha cercato di riportare il Napoli ad un calcio antico, fatto di rincorse, di palla avanti e che se la sbrighino quelli bravi. Un episodio può ancora sterzare qualcosa: De Laurentiis non ha voglia di altri cambi in panchina. Il disastro, però, è sotto gli occhi di tutti. La squadra corre male, è lunga, squinternata a tratti. Nessun calciatore sta riuscendo ad apprezzarsi, ad esaltarsi: manca una qualsiasi forma di fisionomia, manca un’idea che possa dare qualcosa di diverso. Le colpe di Mazzarri sono tante: nel ritiro cui De Laurentiis ha confinato la squadra a Pozzuoli, Mazzarri avrà modo di pensare e di parlare. Il derby di sabato con la Salernitana è già cominciato.