Le frasi di Sogliano, una in particolare, dopo Inter-Verona potrebbero avere delle conseguenze a livello di giustizia sportiva: cosa significano
È stata una giornata di campionato come minimo turbolenta quella che si è appena chiusa e che ha ufficialmente segnato il giro di boa di questa Serie A. L’Inter si è laureata campione d’inverno con due punti di vantaggio sulla Juventus, che potevano essere di più ma anche meno. La squadra di Allegri infatti è riuscita a rimontare al 90′ sulla Salernitana, quella di Inzaghi invece ha rischiato grosso col rigore sbagliato da Henry al 100′ e il gol di Frattesi viziato da un presunto fallo di Bastoni.
È stata anche giornata di sfoghi. O mancati tali, come quello di Mourinho che dopo lo show in campo ha deciso di indire il silenzio stampa. Invece si sono presentati eccome davanti alle telecamere sia Maurizio Milan – ad della Salernitana – che soprattutto Sean Sogliano ds del Verona. Il dirigente dell’Hellas è stato durissimo nei confronti dell’arbitro Fabbri ma soprattutto del Var Nasca che non lo ha richiamato per valutare il contatto tra Bastoni e Duda. Parlando addirittura di “dignità calpestata” e “mancanza di rispetto”. Non solo, perché un’altra frase in particolare è finita sotto la lente: “Abbiamo sbagliato il rigore, era destino magari, c’è qualcuno ancora più in alto del Var che determina certe cose”. Una considerazione che verrà esaminata negli uffici competenti.
Sean Sogliano si è sfogato in maniera evidente, ma quel “qualcuno sopra il Var che determina certe cose” non è piaciuto ai vertici del calcio italiano. Perché la frase del ds del Verona potrebbe nascondere dietrologie complottistiche pericolose, che di certo bene non fanno al campionato.
Per questo, come scrive ‘Il Giornale’, nessuno ha intenzione di far passare sotto silenzio la dichiarazione di Sogliano che con tutta probabilità finirà sul tavolo del procuratore federale Giuseppe Chiné. Ciò vuol dire che con buona probabilità, a prescindere da tutto, lo sfogo del dirigente dell’Hellas gli costerà il deferimento. Come già successo in passato, ad esempio, a Jose Mourinho. Il direttore sportivo gialloblù dovrà poi spiegare le sue frasi sia alla procura e alla giustizia sportiva che all’opinione pubblica. In sostanza ci si aspetta, oltre alle spiegazioni formali nelle sedi competenti, che Sogliano chiarisca quel passaggio anche a livello pubblico e mediatico. Magari con un comunicato. Perché, in caso contrario, si rischia di pensare che il suo messaggio fosse un’allusione effettiva a una sorta di ‘cupola’ nell’Aia o nella Figc che decida le sorti di una partita e, peggio, di un campionato. O che magari punisca una società come il Verona che si trova nell’occhio del ciclone con l’inchiesta penale che ha ‘congelato’ le quote del club, in piena crisi anche finanziaria.
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