La Juventus vince a Salerno e non molla la corsa sull’Inter. Nel finale è Vlahovic a marcare il gol da 3 punti. I bianconeri chiudono nel girone d’andata a -2 dalla vetta e non mollano la presa sull’Inter capolista
Nonostante le dichiarazioni di mister Allegri guardino sempre alla distanza sul quinto posto, le parole di Vlahovic a fine match lasciano trasparire uno spirito differente all’interno dello spogliatoio.
A Salerno è stata una gara diversa da quella di Torino. In tutto e per tutto. I padroni di casa con l’abito delle grandi occasioni e la Juventus pronta a subire la reazione rabbiosa di una Salernitana vestita nell’orgoglio. E così è stato.
Dopo un inizio frizzante dei bianconeri, la Salernitana alza il baricentro e la mole di gioco, fino all’azione del gol: dalla fascia Loum Tchaouna pesca Giulio Maggiore al limite, deste-sinistro e conclusione da applausi. Serata storta per la Juve, pare. E’ lo stesso Maggiore che però, suo malgrado, riapre i giochi quando a inizio ripresa rimedia il secondo giallo. Con un’uomo in più, inizia un’altra partita.
Protagonista mister Allegri, bravo a dar spazio a Iling-Junior in luogo di un appannato Filip Kostic, e soprattutto Dusan Vlahovic. Il bomber serbo ha segnato tre gol di testa in questo campionato, primatista in questa particolare classifica in Serie A. Oltre al gol, si ha l’impressione che il ‘9’ stia migliorando nel dialogo con i compagni, e che di ciò ne giovi tutta la manovra offensiva.
Un gol da tre punti, come a Frosinone, e nuovamente di testa. Vlahovic si riscopre attaccante d’area di rigore e si prende questa Juve sulle spalle.
Una vittoria dal peso specifico enorme per la Juventus ieri sera. La vittoria dell’Inter di sabato aveva portato il vantaggio a +5, prontamente recuperato sul +2, grazie ai tre punti di Salerno.
Perché nonostante le parole di mister Allegri nel corso delle settimane le conosciamo orami a memoria: “L’obiettivo della Juventus è tornare a giocare la Champions League”, è altresì fuori dubbio che diventa difficile nascondersi con 46 punti nel girone d’andata. Nelle settimane precedenti già Adrien Rabiot, dopo il pareggio in casa per 1-1 con L’Inter, aveva nominato la parola segreta… quello ‘Scudetto’ che è un tabù ormai solo a metà.
E ieri, dopo la gara di Salerno, a DAZN Dusan Vlahovic ha ribadito il concetto: “Non molliamo mai, daremo tutto fino alla fine. Vedremo partita dopo partita ma non molleremo mai. Ci sono ancora 18 partite, è molto lunga”, per poi concludere con parole di mera facciata: “L’obiettivo è la Champions, più avanti vedremo”. Si può serenamente affermare che in casa Juve ci siano due obiettivi: quello societario e imprescindibile della UCL – per questioni economiche – e poi quello sportivo che guarda più in su, che trasuda dal prato e dalle mura della Continassa, giorno dopo giorno. Sessione di allenamento dopo sessione di allenamento.
E l’arma in più, per il girone può essere propio il serbo col 9 sulle spalle. Ieri sera esultanza rabbiosa, a sottolineare ancora una volta la voglia di rimanere alla Juventus, prendendosi l’abbraccio della sua gente. La situazione contrattuale di Vlahovic ha un peso economico importante e servirà un venirsi incontro tra le parti, per scongiurare l’addio. Il contratto a salire del serbo è pesante, e non è un mistero che in caso di offerta congrua la Juventus si siederebbe a parlarne. A lui sul campo, e al suo entourage dietro la scrivania, passano il pallino (e il pallone) del gioco.
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