La Juventus Women ha appena sollevato l’ennesimo trofeo. Si tratta della Supercoppa Italiana, vinta contro la Roma: l’avversaria di questi anni, la rivale con la quale giocarsi i trofei in ambito nazionale. La formazione di Joe Montemurro ha avuto la meglio per 1-2, grazie alla rete di Garbino e all’autogol di Viens; per le giallorosse Kumagai
A pochi giorni da questo importante traguardo, la società bianconera attraverso i propri canali ufficiali racconta la storia di una delle veterane del gruppo delle Juventus Women, tra campo e fuori, tra infortuni e malattia quando era piccola.
La Juventus attraverso il proprio ‘Juventus Creator Lab’ propone un altro contenuto interessante: “A life in a day”. Questa volta, protagonista dello short form a tinte bianconere è Cecilia Salvai, veterana della rosa delle Juventus Women di mister Joe Montemurro. La formazione delle Women arriva dalla fresca vittoria in Supercoppa contro la Roma, rivale di mille battaglie. Le bianconere si sono aggiudicate il trofeo per 1-2. Non è entrata, in occasione della vittoria, Salvai: una di quelle dello zoccolo duro di questa rosa.
Quando si parla di Cecilia Salvai, le parole coraggio e tenacia, assumono un significato nuovo, o almeno più completo. Perché non solo nella sua carriera ha dovuto superare due gravi infortuni, che l’hanno privata della possibilità di partecipare al Mondiale 2019 prima e a all’Europeo 2022. Cecilia ha dovuto affrontare prove ben più dure fin da piccola, quando ad appena quattro anni, le venne diagnosticato un linfoma di Hodgkin.
Nel cortometraggio “A life in a day”, Cecilia Salvai si racconta. Dalla malattia in tenera età, agli infortuni, alla vita privata. E all’amicizia con Martina Lenzini, “compagna di avventure” in quel di Vinovo, quartiere generale delle giovanili e delle Women.
La calciatrice apre le porte di casa sua ai tifosi e agli appassionati e ci presenta anche suo marito, Marco, che non ha dubbi: “La miglior qualità di Cecilia è la resilienza. Lo ha dimostrato in campo e nella vita. Il peggior difetto? Il disordine”. Salvai però ci tiene a mostrare il suo armadio con la collezione delle maglie: da una parte le proprie, dalla Juve all’Italia; dall’altra quelle di grandi campioni e campionesse incontrati negli anni.
Nel breve documentario, si racconta l’esperienza della malattia di Cecilia: il linfoma di Hodgkin, un linfoma maligno da curare con la chemioterapia. Nel ’98, sotto Natale, terminato il ciclo Cecilia partecipò alla recita dell’oratorio, si ascolta nel racconto. Resilienza, appunto. Un’esperienza che le ha insegnato a lottare, in campo e nella vita, e che la porta ora, giocatrice affermata, a sostenere Casa UGI, associazione impegnata nell’aiutare le famiglie che ogni giorno combattono contro i tumori infantili. Una storia dura, che Cecilia ci svela però con il sorriso, facendoci conoscere i suoi familiari, accompagnandoci nella sua quotidianità e raccontandoci così, nel nuovo short form di Juventus Creator Lab, la sua vita in un giorno… “A life in a day”.
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