Diego Tavano, agente di Edoardo Bove e Christos Mandas parla dei loro derby, tra la reazione esemplare al colpo subito e le qualità impressionati e la rivelazione di mercato
In un derby in cui purtroppo ci si ritrova a commentare episodi gravi fuori dal campo tra disordini e assalti con tifosi che finiscono in ospedale accoltellati, in gravi condizioni o rischiano di perdere un orecchio, c’è qualche qualcosa di positivo. Che è la reazione, anzi la non reazione, di Edoardo Bove alla bottiglietta di birra lanciata dalla Tevere che lo ha colpito sulla nuca. E che, in mezzo a tanti altri episodi, ha portato a un’ammenda salata per la Lazio e la chiusura dei settori di Curva e Distinti Nord per un turno.
In una stracittadina così tesa, mal giocata e sotto di un gol, con tanti suoi colleghi più esperti che poi perderanno invece il controllo, non è affatto scontato. Un 21enne che si è comportato in maniera esemplare, forse fin troppo, dopo il gesto deprecabile dei ‘tifosi’ avversari. Ha preso il colpo, si è accasciato per pochi istanti dolorante, si è rialzato senza fare un fiato e lanciando indietro l’oggetto. Bove è uscito come se nulla fosse, poi nessuna scenata anche davanti alle telecamere: “Ci penseranno le autorità competenti”. Una maturità fuori dal comune, in campo e fuori. Anche se ormai non è più neanche una novità. A parlare del centrocampista ormai diventato titolare per Mourinho il suo agente, Diego Tavano, intervenuto a Tv Play: “Il gesto di Bove è stato immenso. È quello che i bambini e i giovani, ma anche gli adulti, dovrebbero vedere. È stato anche sottovalutato. Anzi, fossi il presidente della FIGC gli darei un premio. Ha preso una bottiglia addosso piena, anche forte. In pochi avrebbero risposto così. In campo vediamo tanti episodi negativi, ma quelli positivi vanno rimarcati. Anche le scuse della Lazio sarebbero un bel gesto”.
Diego Tavano, però, oltre ad essere procuratore di Bove (e dell’astro nascente Moto GP Di Giannantonio) cura anche gli interessi di un altro protagonista del derby come Christos Mandas. Il greco ha esordito nella partita più importante e ha risposto presente, confermando quanto di buono si dice di lui a Formello: “La freddezza fa parte del suo bagaglio. Quando l’ho sentito perché avrebbe giocato il derby aveva una tranquillità disarmante. Io avevo anche un po’ paura a spiegargli bene cosa è un derby, per non dargli troppa pressione. Invece era lui che mi diceva ‘No dai, sono contento se gioco io, è perfetto’. A fine partita mi ha detto ‘non ho giocato molto bene coi piedi, posso fare meglio’.
Il futuro è dalla sua: “È un ragazzo talmente per bene, professionista. Per lui la priorità è fare bene, ha l’ossessione. Tecnicamente è spaventoso e ha una forza nella gambe incredibile. Anche in allenamento para tutto. Dopo il grande campionato in Grecia eravamo vicini alla Fiorentina dopo qualche chiacchierata, ma la Lazio è stata più tempestiva. Inizialmente l’accordo era di lasciarlo ancora un anno in Grecia, invece ci hanno implorato di lasciarlo a Formello. Avevamo capito che già vedevano qualcosa in lui e Mandas ha accettato“.
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