Alla prima da allenatore della Roma, Daniele De Rossi centra la vittoria contro il Verona e si riaffaccia in zona Champions: le sue parole nella prima conferenza post-gara
Buona la prima per Daniele De Rossi, che all’esordio da allenatore della Roma conquista tre punti fondamentali per la corsa Champions, accorciando da Fiorentina, Lazio e Atalanta e agganciando il Bologna. Una vittoria netta, anche se nel secondo tempo il Verona reagisce e va vicino al pareggio, con una rete annullata e un rigore sbagliato.
In conferenza stampa, le parole del tecnico Daniele De Rossi nel postgara commentando anche il calo nella ripresa: “Impauriti sì, ma forse insicuri. Ci ho giocato a calcio qui e quando vai bene voli, quando sei insicuro pensi più a non prenderle che fare gol. Se riusciamo a fare lo step di difenderci con i denti ma anche creare qualcosa uscendo lucidamente dalla pressione è importante. Abbiamo visto il Verona come ha perso con l’Inter e con la Juve. Ha fisicità, dei bestioni davanti, ci può stare che soffri. Poi magari nel primo tempo riesci a portarli fuori dall’area e fare il 3-1. La linea a quattro la ritengo importante perché ci fa guadagnare un uomo davanti, i centrocampisti e gli attaccanti della Roma sono tutti di qualità. A volte abbiamo costruito a tre, a volte era Spinazzola altre Kristensen o un centrocampista. Alla fine è 4-3-3, ma la costruzione la fai a 3 spesso. La linea a quattro ci regala un uomo in più davanti e la Roma ha giocatori buoni, meglio metterne il più possibile”. Poi De Rossi commenta scherzosamente il ‘lei’ dato dai giornalisti nelle domande: “Tutti del lei mi date, il patentino fa fare lo switch? Come quando diventi dottore…”
Il problema fondamentale è di testa o c’è qualcosa di tattico da cambiare? “No, così sembra come se parlassi di chi c’era prima. Alleno come ritengo giusto, se la Roma è nona qualche problemino ce l’ha, ma devo allenare come penso sia giusto e non in base a cosa era sbagliato. Qualcosa stiamo cambiando, non escludo che il calo del secondo tempo possa essere colpa nostra perché eravamo un po’ imballati per i carichi di lavoro oltre anche a essere un po’ impauriti”.
De Rossi: “Il mio cuore scoppia d’amore per i tifosi. Dybala? Bisogna fare meglio anche quando non c’è”
Per De Rossi è stato sicuramente un momento sognato da tempo quello dell’esordio da allenatore: “Nel sogno c’erano anche gli ultimi 30 minuti come i primi 55. A parte le battute, come la immagini quando torni in un posto così importante? Sono passati 4-5 anni da quando ho smesso, l’amore lo ricevevo per le strade ogni giorno. Ogni volta che si perdeva, magari con la Juve o un derby, mi dicevano ‘eh se c’eri tu’ anche se di derby ne ho persi anche io e a Torino ho sempre perso. L’amore è stato sempre incondizionato perché non inficiato dai risultati. Oggi non me la sono goduta al 100% perché c’erano mille cose a cui pensare. Ma ho visto l’accoglienza meravigliosa, ci sono i social e domani andrò a spulciare cori e striscioni. Alzavo la testa e vedevo cose. Ho il cuore che mi scoppia d’amore per loro. Ho salutato, doverosamente, ma ora basta. Non faccio il giro d’onore ogni partita. Io sono uno dei tanti ora, uno che fa parte del gruppo dei giocatori e sto con loro nel bene e nel male”.
Il calo della Roma è coinciso con l’uscita di Dybala? “Aldila della qualità, sono giocatori difficilmente replicabili. Se togli Totti e metti uno fortissimo è comunque diverso perché ha caratteristiche diverse. Magari c’è Toni ma non fa le stesse cose di Totti. Oggi Zalewski faceva il ruolo che non faceva da tanto, un po’ l’ho messo in difficoltà non facendolo giocare a piede invertito. Quando esce Dybala c’è meno qualità, quando esce Leao meno velocità o Lautaro meno profondità. La formazione senza Dybala deve essere però in grado di vincere col Verona o giocare meglio degli ultimi 30 minuti“. Quest’ultima frase può essere sicuramente molto significativa visto che spesso Jose Mourinho ha fatto intendere che questa Roma senza l’argentino fatica a vincere anche contro squadre poco blasonate.