Roma-Verona, i Friedkin sul pullman con i giocatori. La Sud fischia la squadra, ovazione De Rossi

Clima teso e di contestazione all’Olimpico nei confronti dei Friedkin dopo l’esonero di Mourinho: anche con De Rossi, non ci sono sconti dai tifosi

Roma-Verona sarà in ogni caso una partita storica, in primis perché segna la prima dopo l’esonero di Jose Mourinho e ovviamente l’esordio di Daniele De Rossi. Il giorno dopo la presentazione del nuovo tecnico giallorosso c’è già una sfida che è fondamentale per il cammino della Roma in campionato verso la Champions League. Cinque punti nelle ultime sei partite impongono un margine di errore minimo in questa sfida, che ha vissuto una vigilia turbolenta. L’addio di Mourinho ha scosso la piazza, generando una ondata di malcontento verso la proprietà, manifestata in più di uno striscione o manifesto durante la settimana.

striscioni e stendardi dei tifosi della roma in roma-verona
Tifosi in Roma-Verona (LaPresse) – calciomercato.it

Per dare una svolta in questi giorni è sceso in campo lo stesso Dan Friedkin, che è arrivato lunedì nella capitale, è stato a Londra nelle ultime ore e oggi nel pomeriggio è rientrato a Roma. E per dare un segnale di compattezza sia lui che il figlio Ryan sono arrivati all’Olimpico a bordo del pullman che ha portato anche i giocatori e lo staff tecnico. Non era mai successo durante la loro presidenza, neanche nei momenti più complicati della gestione Mourinho, visto che erano sempre arrivati autonomamente in macchina. Il prepartita è teso, nonostante la presenza di una bandiera come Daniele De Rossi. I tifosi hanno contestato la squadra all’arrivo in pullman all’Olimpico e il clima è rimasto lo stesso anche all’interno dello stadio. Fischi sono piovuti anche all’ingresso dei giocatori in campo per il riscaldamento.

Idem alla lettura delle formazioni, in cui ogni singolo calciatore è stato fischiato ad eccezione di Edoardo Bove, Stephan El Shaarawy, Paulo Dybala e Romelu Lukaku. Ovviamente ovazione da brividi e cori per il ritorno a casa di Daniele De Rossi. Il messaggio però è chiaro: Friedkin si è assunto la responsabilità dell’esonero di un totem, discusso ma pur sempre un totem, come Mourinho. Anche con De Rossi, coperto comunque d’affetto in questi giorni, non ci sono e non ci saranno sconti.

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