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Insulti razzisti a Maignan, la protesta del Milan UFFICIALE

Protesta ufficiale del Milan a seguito dei fatti di Udine: club duro dopo gli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan

Un altro episodio da censurare e denunciare macchia il calcio italiano: il portiere del Milan vittima di insulti razzisti in occasione della partita di Udine.

Milan, silenzio social dopo gli insulti razzisti a Maignan
Maignan (AnsaFoto- Calciomercato.it)

Fa discutere quanto accaduto al Bluenergy Stadium di Udine nel secondo anticipo della ventunesima giornata del campionato di Serie A, dove il portiere del Milan Mike Maignan è stato vittima di insulti di stampo razzista da parte di alcuni supporter friulani nel corso del primo tempo. Un episodio subito segnalato all’arbitro dall’estremo difensore rossonero il quale ha poi lasciato il terreno di gioco, accompagnato dagli altri giocatori del Diavolo, quando gli insulti si sono fatti più insistenti dopo il momentaneo 1-0 del Milan firmato Loftus-Cheek.

“Non è la prima volta che mi succede. E non sono il primo a cui succede. Abbiamo fatto annunci, campagne pubblicitarie, protocolli e non è cambiato nulla” ha dichiarato a fine partita il portiere francese del Milan, ricordando: “L’intero sistema deve assumersi le responsabilità: gli autori di questi gesti, perché è facile agire in gruppo e nell’anonimato della tribuna. Chi ha visto o sentito tutto ma ha deciso di tacere è complice”.

Insulti razzisti a Maignan, la presa di posizione del Milan

E questa mattina è arrivata la presa di posizione ufficiale del Milan che – con un post pubblicato su X – fa sapere che “a seguito degli inaccettabili fatti accaduti durante la partita contro l’Udinese” la società “ha deciso di non pubblicare alcun contenuto sui social media” per l’intera giornata odierna. Un gesto “a sostegno di Mike Maignan e della lotta al razzismo”.

Milan, silenzio social dopo gli insulti razzisti a Maignan
Milan (LaPresse – Calciomercato.it)

Questa, dunque, la protesta ufficiale del Milan dopo le parole di Stefano Pioli che al termine della sfida si era detto “dispiaciuto tantissimo per lui che lo ha subito in prima persona e per me” parlando a difesa di “un ragazzo molto corretto che sono fiero di allenare. Bene che gli ignoranti stiano a casa e non vengano allo stadio. Sono cose che non devono succedere”.

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