Roberto Boninsegna racconta l’amico ed ex compagno Gigi Riva, la leggenda del calcio italiano scomparsa ieri a 79 anni
Il mito di Gigi Riva diventa immortale. Ieri Rombo di Tuono ci ha lasciati all’età di 79 anni, aprendo un grande vuoto in tutto il calcio italiano e nella Sardegna, in una Cagliari che piange il suo eroe. Insieme a un’altra grande stella della nostra storia come Roberto Boninsegna, compagno di squadra di Riva in rossoblù così come in Nazionale.
Il campione che ha vestito le maglie di Juventus e Inter ha ricordato l’amico in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Porca vacca, questa è grossa davvero: è morto il più grande in assoluto. Per me era Hulk, perché lo chiamavo così: fisicamente una roccia. Se ne va un amico, per un periodo delle nostre vite come un fratello: quando giocai nel Cagliari eravamo quasi in simbiosi. Io non avevo l’auto, mi scarrozzava lui per andare e tornare dagli allenamenti, poi arrivò mia moglie, io mi sposai e a lui rimasero le sue fidanzate… Anni indimenticabili, con la maglia rossoblù e ovviamente in Nazionale: non so dire in un altro modo”.
Boninsegna racconta pure la vittoria storica contro la Germania in Messico nel ’70: “Sapevamo cosa significava quella vittoria, battere i tedeschi. Avevamo parlato e sognato tanto prima di giocare la semifinale. Parlava quando doveva, e se parlava lui non volava una mosca. Di sicuro io chiacchieravo più di lui, ma la sua non era riservatezza, era solo timidezza. Perché Gigi fuori dal campo era l’opposto dell’attaccante che si vedeva in campo. Quando doveva segnare diventava “cattivo”: un finalizzatore. Anzi, uno straordinario finalizzatore, e per questo a volte anche un po’ egoista. La porta la prendeva sempre. E quanto tirava forte“. Era davvero il più forte? “Glielo dicevo sempre: ‘Gigi, tu sei il più forte, Bettega è il più intelligente e io sono il più completo dei tre’. Mi guardava e mi diceva: ‘E perché tu il più completo? Cosa hai in più di me?’ E io: “Ma dai, Gigi: a te il piede destro serve solo per camminare…’ Ma ripeto: il più grande in assoluto, era lui senza dubbio”.