Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo acquisto del Napoli: ecco le curiosità su Leander Dendoncker, centrocampista belga che voleva fare il fornaio
Leander Dendoncker è il nuovo colpo del Napoli. Il quarto acquisto di questo pazzo inverno partenopeo. Una mini rivoluzione interna, con diversi calciatori da caratteristiche specifiche che proveranno a dare la scossa giusta a tutta la formazione azzurra.
Dopo l’arrivo del figlio di Napoli Pasquale Mazzocchi, sono arrivati in contemporanea Traorè e Ngonge. Il primo è un’occasione di mercato – trasferimento in prestito con diritto di riscatto – l’altro è un colpo in ottica per la prossima stagione. E ora un nuovo belga, come Cyril, ma con già diverse esperienze importanti accumulate in carriera.
Innanzitutto, Dendoncker è un centrocampista nel giro della Nazionale. Si tratta di un giocatore dalle spiccate doti difensive, un mediano a tutti gli effetti, che talvolta può ricoprire anche il ruolo di difensore centrale. E’ alto 188 cm ed è ben strutturato fisicamente. “Mi piace recuperare palloni” ha dichiarato parlando di sé.
Nasce sotto il segno del Toro nel 1995 a Passendale, frazione di Zonnebeke, una città al confine con la Francia, famosa per esser diventata teatro di guerra del primo conflitto mondiale tra inglesi e tedeschi.
Leander cresce in una fattoria di famiglia, dove il padre allevava anche i maiali. Tra i pezzi di terreno che possedeva (campi utilizzati per coltivare grano, mais, ortaggi) una parte fu modificata e adibita ad un campetto da calcio per giocare con i tre figli a pallone. Ed è grazie a papà Dirk che Leander Dendoncker si è appassionato al calcio ed è diventato un giocatore di tutto rispetto.
Da piccolo voleva fare il panettiere: era ghiotto di torte e biscotti. Avrebbe voluto imparare il mestiere del fornaio per mangiarne ancora di più. Cambia idea quando capisce che le sue potenzialità fisiche e tecniche possano aiutarlo a diventare un calciatore. Parte a soli 13-14 anni verso Bruxelles, a circa 100 km da casa, per giocare nell’Accademia dell’Anderlecht. E’ troppo piccolo per vivere da solo, quindi si affida ad una famiglia legata al famoso cantante italiano Rocco Granata, autore di successi internazionali come ‘Marina’. Rocco è una pop star nelle Fiandre.
Qui conosce anche un giovanissimo Romelu Lukaku, anch’egli cresciuto con una famiglia ospitante, lontano da casa. Quante lacrime ha versato Leander per essersi allontanato da casa, ma è riuscito a stringere i denti e costruirsi il suo futuro. Studiava e si allenava. Nel frattempo divenne una pedina importante delle giovanili del club più titolato in Belgio. Con Romelu non solo ha condiviso parte dell’adolescenza a Bruxelles, ma si sono ritrovati in Nazionale, specialmente per i due Mondiali nel 2018 e 2022.
Esordisce in prima squadra nel 2013. Farà coppia a centrocampo con Tielemans, per poi rincontrarlo dieci anni più tardi anche all’Aston Villa. Nel mezzo l’esperienza di quattro anni al Wolverhampton tra il 2018 e il 2022. In Belgio l’hanno ribattezzato Robocop e sin da ragazzino ha dribblato ogni tipo di paragone con i suoi idoli e punti di riferimento. Lo accostavano a Biglia, ex Anderlecht e Lazio, ma il suo giocatore preferito è Sergio Busquets. Oltre alle caratteristiche tecniche (buon recupero della posizione, tackle, colpo di testa), Leander è noto per essere un leader in campo: “Parlo molto quando gioco, ma mi piace ascoltare e stare in silenzio quando non sono in campo”.
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