La Serie A finisce in tribunale: “Chiesta la sospensione del campionato”

La bufera arbitri tiene banco e spunta la clamorosa richiesta con tanto di esposto alla giustizia ordinaria: sospendere il campionato di Serie A

Il servizio de Le Iene ha reso ancora più bollente l’atmosfera intorno agli arbitri e la Serie A. Un campionato che, in ogni giornata, è accompagnato da polemiche su episodi arbitrali, accuse velate o meno ai direttori di gara di condizionare i risultati e l’andamento del torneo.

Serie A, chiesta la sospensione del campionato
Palloni Serie A (LaPresse) – Calciomercato.it

Una situazione che rischia di diventare ancora più bollente quando si entrerà nella parte decisiva della stagione: è in arrivo lo scontro diretto tra Inter e Juventus le prime due della classe ed in generale si entra ormai nella fase di campionato dove si decide tutto. A parlare di questo è l’avvocato Angelo Pisani, che tra gli altri ha rappresentato anche Diego Armando Maradona.

Il legale ha fatto un appello per l’intervento della giustizia ordinaria nel calcio italiano e per la sospensione del campionato: “Tutti i tifosi, soprattutto gli spettatori delle partite, hanno il diritto al risarcimento dei danni personali e patrimoniale subiti per fatto, colpa, omissioni e violazioni del sistema”. Pisani ritiene necessario l’intervento della magistratura ordinaria, ma non solo: “Visti gli errori arbitrali e gli scandali denunciati pubblicamente, anche il campionato deve essere sospeso“.

Serie A, chiesta la sospensione del campionato:

Un ragionamento che ha ribadito anche ai microfoni di ‘Radio CRC’, andando anche oltre e specificando di aver presentato più denunce sul tema. 

Pisani ha chiesto la sospensione del campionato
Pisani (LaPresse) – Calciomercato.it

Ho chiesto la sospensione del campionato perché le partite sono falsate per errori arbitrali che le condizionano e ancora di più se parliamo del fair play finanziario“. Pisani ribadisce che serve l’intervento di un giudice terzo “decida se quello che succede è normale”. “Il calcio è la seconda o terza azienda in Italia – le sue parole – occorre anche qualcuno che controlli, che faccia giustizia dove c’è l’errore umano. Occorre un giudice che non può essere il giudice sportivo“.

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