L’ex Ds della Lazio: “Non cambierei niente di tutta la mia esperienza in biancoceleste. Ci furono critiche ingiuste”. Poi esce allo scoperto su futuro, Inzaghi, Scudetto, Lotito e Mourinho”
“Non mi spaventa il fatto di poter lavorare fuori dall’Italia”. Così Igli Tare in esclusiva a Tv Play in merito al suo futuro. Ancora senza un club dopo l’addio alla Lazio, nella diretta Twitch di Tv Play l’ex Ds biancoceleste ha parlato a 360° gradi toccando tanti temi.
Dall’opzione Napoli a Lotito, da Milinkovic-Savic a Mourinho e Inzaghi, ecco l’intervista integrale a Tv Play di Igli Tare.
NAPOLI – “Io in azzurro? Sarei ingiusto se rispondessi a questa cosa qui, perché a Napoli c’è già un Direttore sportivo (Meluso, ndr). Mi fa piacere sapere della stima di De Laurentiis nei miei confronti, tuttavia non ho mai avuto un contatto diretto con il Napoli. Nessuno mi ha mai contattato per un progetto insieme. Stimo molto Meluso, gli auguro tutto il bene possibile per questa stagione. Se è la sfida che mi piacerebbe prendere? Napoli è Napoli, non si discute mai. E’ una piazza fantastica, una città che ama il calcio più di tutti. Ma parlando a livello professionale ed è la verità, io non sono mai stato contattato”.
NUOVO PROGETTO – “Non è una questione di nome del club e non mi spaventa anche il fatto di poter lavorare fuori dall’Italia. In questi mesi mi sono dedicato alla famiglia e a me stesso dopo tanti anni faticosi alla Lazio. Ho girato molto in Europa per vedere gli altri come lavorano, mi piacciono le altre culture ma è chiaro che qui in Italia mi trovo molto bene. Sicuramente sono pronto a rientrare. In questi mesi ho visto parecchie partite della Premier e la differenza con noi è l’arbitraggio che ha un metro di misura diverso. In Inghilterra non si spezzano le partite, si lascia giocare tanto. Questo aiuta a tenere un ritmo alto e una intensità diversa dal nostro calcio”.
LAZIO E LE CRITICHE – “Non cambierei niente di tutta la mia esperienza alla Lazio, è stata molto importante e formativa. Il rammarico di tutti questi anni è che la stampa non ha mai fatto un’analisi importante. Chi lavora sbaglia sempre, ci sono stati degli errori però mi sarebbe piaciuta un’analisi precisa e non chiacchiere da bar, cose non giuste. Ma sapevo il perché e da dove venivano”.
MILINKOVIC – “Se ne ho trovato un altro? Lui è unico, ma ci sono tanti giocatori bravi che bisogna aspettare per farli crescere e diventare giocatori importanti. Doveva essere venduto prima? Su Milinkovic sono state dette tante cose non vere, per esempio che sarebbe andato via a parametro zero. L’unica cosa vera è che Lotito rifiutò proposte superiori ai 100 milioni dal Milan e dal Manchester United. Cederlo a quelle cifre sarebbe stato importante per il bilancio. Venderlo a 40 milioni, a pochi mesi dalla scadenza, è stato comunque un affare”.
SUPERLEGA – “Penso che non debba snaturare il bello del calcio, la tradizione. Al momento la maggior parte del calcio europeo è ferma sulla sua decisione, nel calcio la ricerca di soldi è aumentata tanto, credo che ci saranno degli sviluppi nei prossimi anni”.
INZAGHI E SCUDETTO – “Con il suo lavoro svolto in questi anni ha risposto a tutti. Fare un paragone con Allegri è ingiusto, per il fatto che Allegri ha già vinto tanto con la Juve ed è un allenatore affermato. Inzaghi è la novità e ora sta facendo un percorso più grande. Sono tutti e due dei grandi allenatori. Scudetto? Come favorita vedo la Juventus, perché ha la possibilità di giocare una partita a settimana. L’Inter è quella che negli ultimi anni ha lavorato meglio ed è una squadra fortissima. Come qualità di gioco l’Inter è superiore, ma vedendo il calendario di febbraio non sarà semplice per loro gestire infortuni e squalifiche. La classifica è molto corta e la Juve tiene botta. Tutto si deciderà a fine marzo, secondo me”.
PIOLI – “Se mi aspettavo potesse diventare da top club? Nutro grande stima per Stefano, ho visto il suo modo di lavorare alla Lazio per un anno e mezzo. Come uomo dieci, come allenatore è in crescita. Ha avuto un percorso formativo importante, al Milan poi è stato determinante anche il lavoro di Maldini e Massara. Il suo futuro sarà legato all’esito della stagione, ci sono stati tanti infortuni, ma il Milan sarà una squadra da temere da qui a fine campionato”.
LOTITO – “Quando è calmo e fermo su determinate situazioni, è una persona che dà modo a chi fa calcio di lavorare con serenità. Crede molto nella continuità e nel lavoro con i fatti più che con le chiacchiere. Il tempo sarà galantuomo anche con lui, a mio avviso ha fatto un ottimo lavoro da presidente della Lazio”.
SARRI – “Non è vero che arrivò come risposta a Mourinho alla Roma. Lo prendemmo per uscire dalla nostra comfort zone, per fare un progetto nuovo con idee nuove. Con tutte le difficoltà che c’erano all’epoca”.
MOURINHO CON LOTITO – “Mourinho con Lotito sarebbe rimasto anche qualche anno in più. Da fuori sembra un presidente ingombrante, ma da dentro è uno che quando si mette una cosa in testa poi è difficile fargliela cambiare. Ora non so nemmeno io come sono riuscito a stare tanti anni a Roma (ride, ndr)…”
TARE ALLA ROMA – “Preferisco non rispondere…”.
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