Si è entrati ufficialmente nella settimana di Inter-Juventus. L’attesa è quasi finita, domenica sarà ‘Derby d’Italia’. I nerazzurri guidano la classifica e hanno una partita in meno, i bianconeri hanno pericolosamente fermato la corsa col pareggio casalingo di sabato
Uno scontro diretto che per tanti è sinonimo di ‘partita-Scudetto’ che è già iniziata diverso tempo, almeno fuori dal campo. Dichiarazioni, interviste e battute pungenti sull’asse Milano-Torino.
E’ una settimana diversa quella che si apre quest’oggi. E non soltanto perché dopo quarantasette anni un italiano è tornato a sollevare il trofeo di uno slam. Perché, per una volta, l’Italia tendenzialmente calciofila si è unita per tifare un idolo nazional-popolare che ha occupato le prime pagine dei giornali: Jannik Sinner ha scritto la storia.
E nonostante la straordinarietà del trionfo sportivo di ieri, nella mente di tanti appassionati si staglia in lontananza la data di domenica. L’Inter ieri sera ha avuto la meglio di misura della Fiorentina a Firenze grazie al solito Lautaro Martinez e si è ripresa la vetta della graduatoria di Serie A, complice il passo falso della Juventus in casa contro l’Empoli di sabato per 1-1.
Nonostante gli obiettivi dichiarati siano diversi, è fuori dubbio che l’ambiente bianconero sotto sotto iniziava a ‘farsi la bocca’ all’idea di poter duellare con i rivali nerazzurri per lo Scudetto fino al termine del campionato. Il ‘Derby d’Italia’, infatti, è già iniziato.
Domenica sarà la classica serata da luci a San Siro, come si suol dire in questi casi. Il ‘Derby d’Italia’ quest’anno ha ricominciato ad avere un peso specifico importante nel computo del nostro campionato. Da un lato i padroni di casa dell’Inter, a detta di molti favoriti per la vittoria finale. Dall’altro la Juventus, tornata a occupare con continuità le zone nobili della classifica.
La sfida è iniziata ormai da diverso tempo, almeno per quanto riguarda i botta-e-risposta verbali a favore di stampa e microfoni. In principio, ci sono state le parole dell’AD Giuseppe Marotta, a inzio del mese di gennaio. Dopo le polemiche in occasione della vittoria in casa contro l’Hellas Verona, il dirigente afferma a margine dell’assemblea di Lega: “Siamo la lepre che deve schivare le fucilate dei cacciatori”, in riferimento alle accuse di favoritismo nei confronti dell’Inter.
Dopo la gara vinta in casa contro il Sassuolo, l’allenatore bianconero Max Allegri si esprime anche sulle parole del suo ex dirigente: “Noi cacciatori dello Scudetto? Se c’è qualcuno davanti, dietro c’è chi insegue. E’ un po’ come il gioco ‘guardie e ladri’, i ladri scappano e le guardie inseguono”. Guardie e ladri, due immagini forti, se rapportate alla rivalità storica tra le due società. E infatti è boom mediatico, le parole di Allegri non passano certo inosservate. Non è finita qui, perché lo stesso tecnico deve gettare acqua sul fuoco. Prima della sfida in trasferta a Lecce, l’allenatore precisa: “Era solo una battuta, una metafora di un gioco a cui giocavamo da bambini. Si parlava di una squadra che sta davanti e una che insegue”.
Il tennis contagia anche il calcio in questi giorni e l’impresa di Jannik Sinner in semifinale – prima della vittoria del torneo – entra nella conferenza stampa di vigilia di Juve-Empoli. Viene chiesto un paragone tra l’altoatesino e il numero uno al mondo: “Potrei dire che noi siamo più giovani, come Sinner, mentre l’Inter è Djokovic. Ma non lo so è, che poi se la prendono a male… permalosi”. Parole ancora taglienti sull’asse Torino-Milano.
Ci pensa il collega Simone Inzaghi a ristabilire l’ordine, anche per non alzare troppo la temperatura e la pressione in vista del big match: “Non mi hanno dato fastidio le battute di Allegri e non penso ci sia stata maleducazione da parte di nessuno”, dichiara dopo Fiorentina-Inter. In attesa, ovviamente, di un altro servizio ai 200 all’ora, da una parte o dall’altra.
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