Decisione a sorpresa dopo gli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan durante la sfida tra Udinese e Milan
L’Udinese aveva impugnato la decisione del Giudice Sportivo che aveva punito il club con una partita a porte chiuse dopo il caso degli insulti razzisti al portiere del Milan, Mike Maignan.
Dopo gli insulti razzisti rivolti a Mike Maignan da parte di alcuni tifosi dell’Udinese durante il primo tempo del match dello scorso 20 gennaio, il Giudice Sportivo aveva sanzionato il club friulano con un turno da giocare a porte chiuse. Una decisione impugnata dal club di patron Pozzo che ha così ottenuto una rideterminazione dell’ammenda.
In particolar modo, la Prima Sezione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale, presieduta da Carmine Volpe, ha accolto in parte il reclamo dell’Udinese avverso la sanzione dell’obbligo di disputare una gara a porte chiuse. In parziale riforma della decisione impugnata, la Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha rideterminato la sanzione nell’obbligo di disputare due gare con il settore Curva Nord privo di spettatori.
Udinese, niente stadio a porte chiuse: la decisione
Il Giudice Sportivo, dunque, aveva deciso di punire l’Udinese con un turno a porte chiuse per l’intero stadio in occasione della prossima partita interna contro il Monza in programma il 3 febbraio.
In seguito al ricorso, invece, la chiusura durerà per due partite (contro Monza e Cagliari) ma riguarderà solo il settore Curva Nord, da cui arrivarono gli insulti all’estremo difensore del Milan.