In estate ci sarà il tempo delle decisioni per due dei giocatori più importanti di tutta la rosa del Milan, tra rinnovi e addio
Per il Milan è un periodo cruciale a livello di obiettivi di squadra in primis, ma anche in alcuni dei suoi singoli più importanti. I rossoneri si sono ripresi dopo un momento di grosso appannamento, la classifica dice che il terzo posto è blindatissimo e la Juve seconda è tornata quasi a portata di mano. Difficile pensare di rientrare nella lotta scudetto con l’Inter, soprattutto se dovesse vincere a Bergamo, ma la squadra di Pioli grosso modo è in linea con la tabella di marcia almeno in campionato. Se consideriamo il piazzamento Champions come l’obiettivo di base.
Ma è possibile, se non probabile, che in estate ci sia una rivoluzione che partirà da un cambio in panchina. Molti indizi vanno nella direzione di Conte, ma da decidere c’è il futuro di più di un campione. Il primo è Olivier Giroud, in scadenza a giugno. Il suo rinnovo stavolta dipende più da lui e da quelle che saranno le sue scelte di vita insieme alla famiglia. Il francese dirà verosimilmente ancora no all’Arabia, ma la Mls resta la sua destinazione preferita per chiudere la carriera con Miami, New York e Los Angeles. Come scrive ‘Tuttosport’, il Milan rinnoverà il contratto a Jovic in ogni caso e poi aspetterà la scelta di Giroud che comunque i rossoneri terrebbero volentieri un altro anno. Anche se non con le stesse cifre (3,5 milioni) attuali. Non però una questione di soldi per lui, che probabilmente deciderà dopo l’Europeo con la Francia, che sarà l’ultima avventura in nazionale. Intanto il Milan pensa ad altri numeri 9 come Zirkzee e Sesko.
L’altro big in bilico è Mike Maignan, che sta attraversando un momento decisamente negativo a livello di prestazioni. Se prima la colpa era degli infortuni, ora la stagione opaca e i tanti errori soprattutto dell’ultimo periodo potrebbero dipendere da diversi fattori. Non è escluso che qualcosa possa aver toccato la serata di Udine del 20 gennaio scorso, gli episodi razzisti che lo hanno visto vittima al BluEnergy. Con i friulani non era stato perfetto proprio dopo quel fatto, anche sulla rete di Mazzitelli ha delle responsabilità e potevano costare la vittoria.
C’è poi una questione tecnica e la spiega anche Luca Marchegiani: “C’è una tendenza oggi a parare, specialmente se il tiro è ravvicinato da dentro l’area di rigore, più in opposizione che aspettando di vedere la traiettoria per impostare la parata. Maignan sul gol di Mazzitelli si piazza per coprire lo specchio della porta e farsi tirare addosso. Lo aveva fatto anche a Udine con Payero e lì aveva respinto col piede, ma così si è piantati e, se capita un rimbalzo anomalo con a Frosinone, si è meno reattivi a impostare un’altra parata”. E poi la situazione rinnovo. Il Milan vuole prolungare l’accordo in scadenza 2025, trovando magari l’intesa entro la fine di questa stagione. Anche perché Maignan piace a diversi top club tra cui il Bayern Monaco, che di certo non ha problemi di soldi: se arrivassero 80 milioni i rossoneri non potrebbero che pensarci seriamente.
La trattativa non è facile, anche a causa dell’abolizione del Decreto Crescita. L’entourage di Magic Mike ha fatto una richiesta molto importante, si era addirittura parlato di 8 milioni all’anno circa. Più di Rafa Leao. Il Milan è ancora cauto, la distanza tra domanda e offerta è ancora importante. Maignan sta bene a Milano, ha un grande rapporto con la piazza e la società che gli è sempre stata vicina. Ma tutte queste situazioni vanno inevitabilmente registrate.
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