L’Inter rischia dopo un pessimo primo tempo, ma reagisce nella ripresa e segna tre gol alla Roma ribaltandola: le parole di Farris, vice di Inzaghi
L’Inter gioca un brutto primo tempo, chiudendolo in svantaggio dopo il gol rocambolesco di Acerbi. Nella ripresa, però, gli aggiustamenti tattici di Farris e Inzaghi – che, squalificato, era in tribuna -, con la qualità altissima dei giocatori in campo, ribaltano la sfida. La Roma finisce ko con tre gol subiti nella ripresa mentre i nerazzurri allungano momentaneamente sulla Juve a +7 in attesa del match di lunedì tra Juve e Udinese.
Il viceallenatore dell’Inter Massimilliano Farris, oggi in panchina al posto di Inzaghi, ha parlato del match in conferenza stampa analizzando cosa non è andato bene: “Prendere gol fa sempre arrabbiare. Abbiamo preso gol da palla inattiva dove spendiamo tante energie in settimana. La cosa importante è la reazione che ha avuto l’Inter. Non possiamo abbassare i ritmi, è un monito per il futuro ma anche la Roma è stata brava. Poterla ribaltare con le nostre qualità è un bel segnale”.
Ha visto Lukaku? “Non l’ho visto, mi dispiace ma l’avrei salutato volentieri”.
Il rischio ora è con le provinciali? Cosa non bisogna sbagliare? “In Serie A non si può sottovalutare nessuna partita. La cicatrice col Sassuolo è importante, ce l’abbiamo ancora. Non dobbiamo mai guardare la classifica. Questa partita è diventata una salita durissima, ma l’abbiamo rimessa in discesa. Oggi è stato un bello spot per il calcio italiano, entrambe hanno alzato qualità e intensità ed è venuta fuori una partita strepitosa”.
Quanto è importante come step psicologico anche essersi trovati sotto e aver reagito con la bava alla bocca? “Non so se è l’ultimo step. Abbiamo fatto numeri straordinari, ma non è sufficiente perché le squadre dietro rimangono attaccate nonostante asterischi vari. La stagione non è finita, ma mi è piaciuta la reazione lucida e di giocate, non di inerzia e prepotenza. Poi ancora sul 3-2 sapevamo che non dovevamo portarci dentro la Roma in area perché era pericolosa e invece abbiamo cercato il quarto gol”.
Dietro questa voglia feroce di vincere c’è anche una risposta a chi pensava che l’Inter fosse in alto non per suoi meriti ma per altri fattori. “Ma no. Non possiamo preparare partite per far vedere che non siamo in alto per aiutini. Lavoriamo sull’intensità, nel secondo tempo è venuto fuori il gruppo straordinario che è l’Inter. Sanchez e Arnautovic sono entrati e ci hanno dato una grandissima mano, anche se i titoli se li prendono altri”.
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