La Juventus ha cercato a lungo un centrocampista nella sessione invernale di mercato, con un obiettivo in Premier League prima di Alcaraz: è lui a raccontare la verità
Nella finestra di mercato invernale la Juventus a lungo ha cercato un centrocampista da aggiungere alla rosa di Allegri per rinforzarsi e tenere botta dopo le squalifiche di Pogba e Fagioli che hanno decimato il reparto. Di nomi se ne sono fatti tantissimi, alla fine è arrivato Carlos Alcaraz dalla B inglese, dal Southampton. Si è parlato lungamente poi di Lazar Samardzic, per cui però serviva un investimento importante già da subito e Giuntoli ha preferito non affondare. Così come per i colpi Koopmeiners ed Ederson, che però – soprattutto l’olandese – erano senza dubbio più operazioni in vista della prossima estate.
E così gli altri profili come Hojbjerg e Kalvin Phillips. Il centrocampista del Manchester City era diventata una pista decisamente calda, che poi si è però raffreddata anche per le scelte opposte della società e del calciatore in primis. Lo stesso giocatore inglese si è raccontato a ‘The Sun’ in un’intervista in cui ha spiegato quei giorni di decisioni e colloqui, che lo hanno fatto pendere lontano da Torino andando invece verso l’East London. “Sicuramente non sarei stato agli Europei di quest’estate se non mi fossi trasferito a gennaio – racconta Phillips -. Ho parlato di alcune squadre con il ct dell’Inghilterra Gareth Southgate, un mese prima della finestra di gennaio, e lui mi ha influenzato a rimanere in Premier League piuttosto che andare all’estero”. Da qui nasce quindi molto della scelta di non continuare sulla pista italiane e in particolare juventina.
“Pensavo che il West Ham fosse il posto giusto dove andare. Si vede la qualità dei giocatori con l’Inghilterra, giocano settimana dopo settimana. Volevo darmi le migliori possibilità di arrivare agli Europei”, continua il centrocampista di proprietà del Manchester City che lo ha prelevato a luglio 2022 pagando quasi 55 milioni al Leeds.
Per lui è stato un periodo buio quello all’Etihad con Guardiola: “Dopo la Coppa del Mondo è stata probabilmente la parte più dura, quando Pep ha detto che ero sovrappeso. Aveva ragione a farlo, ma ci sono diversi modi per dirlo. Pep era frustrato perché non sono tornato ad allenarmi presto, ma è stato solo un errore di comunicazione tra me e lo staff del City. Guardiola voleva che venissi il giorno dopo la fine del torneo e giocassi le amichevoli. Ma io non ho mai avuto quell’informazione, perché se mi avesse chiesto di essere lì io lo avrei fatto. È stato solo un malinteso ed era molto frustrato dal fatto che fossi tornato di 1,5 kg oltre il mio peso forma”. Phillips ha così spiegato che questa faccenda ha messo “a dura prova la mia fiducia e il modo in cui mi sentivo al City. Anche la mia famiglia non ne era contenta. Soprattutto mamma. Era frustrata, non è venuta a guardare le partite allo stadio”.
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