Jose Mourinho torna a parlare, per la prima volta dopo l’esonero da parte della Roma: lo Special One racconta le sue sensazioni
Jose Mourinho, quando parla, muove le masse. A livello mediatico e non solo. Basti vedere cosa hanno generato nella piazza romanista, e non solo, le parole riportate sul sito di ‘Pulse Nigeria’ su un esonero definito “inaspettato e ingiusto” e sui Friedkin come persone che “sanno poco di calcio”. Dichiarazioni smentite prontamente dall’entourage dello Special One e quindi non sarebbero mai state scritte né pronunciate.
L’ex allenatore della Roma, stavolta sì, è invece intervenuto ai microfoni di ‘FiveUK’ in un podcast condotto dall’ex difensore del Manchester United Rio Ferdinand. Anche qui tanta attesa, perché la chiacchierata con il portoghese è stata pubblicata in tre parti, una ogni ora tra le 16 e le 18. Ma intanto le prime parole sono già state pubblicate e lo stesso Mourinho è tornato a parlare dei giallorossi per la prima volta dopo l’esonero: “È una decisione del proprietario. Bisogna rispettarla, nemmeno discuterla”. Chi è in studio con lui, ovviamente, prova a incalzarlo: “Se è stata una delle cose più dolorose? Credo che anche tu la pensi come me. I tifosi sono sempre il cuore di una squadra di calcio. Senza di loro non c’è nessuna squadra, ma c’è solo un’azienda che quando decide si deve rispettare. Posso dire che è quello che mi ha fatto più male“.
Mourinho continua: “Posso dire che ho dato tutto, ho dato il mio cuore, ho fatto anche scelte che potrebbero essere considerate non del tutto intelligenti dal punto di vista professionale. E alla fine, quando me ne sono andato, ho sofferto. Il proprietario è sempre e comunque il proprietario e le loro decisioni vanno rispettate”.
“Ho rifiutato buone opportunità di lavoro. Il primo anno ho detto no al Portogallo e poi a una grossa offerta dall’Arabia. Fu un’offerta enorme, di solito sono pragmatico nelle mie scelte e cerco di controllare le emozioni, ma in questa situazione ho deciso invece ascoltando le emozioni. Per questo quando sono stato mandato via dalla Roma mi ha fatto male. Ho la sensazione di aver portato tanta gioia ai tifosi, due finali consecutive non arrivano spesso, specialmente in un club come la Roma. Quando camminavo per strada la gente mi urlava ‘Portaci a Dublino!‘. Nella mia testa avevo in mente la terza finale europea consecutiva, ma bisogna rispettare la decisione del proprietario del club e io la sto rispettando“.
L’argomento Roma ovviamente in questa fase è predominante, ma Mourinho non vuole affrontare il discorso in maniera così approfondita: “Non voglio parlare della Roma oltre a ciò che ho detto, non voglio andare nei dettagli soprattutto per il mio rapporto col club. Non è la prima volta che lascio una squadra, ma è la prima volta che sento una sensazione diversa. Dopo aver lasciato un club o per tua decisione o per decisione della società bisogna andare avanti e imparare da quell’esperienza. Non voglio parlare pubblicamente di quanto accaduto”.
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