Gerry Cardinale prende la parola e tuona sul tema della cessione del club e l’esonero di Stefano Pioli
Il Milan vive una stagione di possibile transizione, tra l’incertezza per il futuro dell’allenatore e quella della società. In questi ultimi mesi sono circolate in maniera insistente le indiscrezioni su un nuovo passaggio di proprietà per il club, con gli arabi intenzionati a mettere le mani sui rossoneri o comunque entrare in qualche modo. Allo stesso modo, il pessimo periodo vissuto dal Milan ha messo parecchio in discussione il lavoro e, di conseguenza, la stabilità in panchina di Stefano Pioli.
E ovviamente il toto-successore è partito immediatamente con diversi nomi sul taccuino della dirigenza. Il primo è rimasto Antonio Conte, passando poi per Thiago Motta e Lopetegui. Il Diavolo ora risorgendo, pian piano ha ritrovato risultati inanellando una serie di sei risultati utili consecutivi, compreso il 3-0 di giovedì sera contro il Rennes che ha messo in discesa la qualificazione in Europa League. A proposito del futuro di tutte componenti rossonere è voluto intervenire lo stesso proprietario Gerry Cardinale, in un’intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’. In primis smentendo la questione cessione del club. “Voglio essere categorico: è completamente falso. Sono qui per starci a lungo, ho un lavoro da fare. Mi sono impegnato a riportare il Milan in vetta alla serie A e all’Europa e non mi fermerò prima di aver raggiunto questi risultati. E quando li avremo raggiunti, vorrò raggiungerli ancora. Le voci? È per i tifosi che mi dispiace, perché vengono indotti a pensare a un’instabilità che non c’è“.
Milan, Cardinale allontana l’esonero di Pioli: “Non sono contento, ma non lo licenzio”
Non solo, perché Cardinale invita alla calma anche sul tema del futuro di Pioli, per cui si è parlato parecchio anche di esonero in questa stagione nelle scorse settimane: “Abbiamo cambiato tanto e ci vuole tempo per creare un team coeso. Siamo comunque in crescita, vicini al secondo posto, e di questo va dato merito a giocatori, staff, allenatore”.
Ma il numero uno di RedBird non è comunque del tutto soddisfatto: “Lo sarò quando vinceremo la Champions. Ma non essere contento in un certa fase non si traduce necessariamente nel licenziare l’allenatore. Credo che Pioli stia facendo un buon lavoro in una situazione non facile, con una squadra molto rinnovata, non cedo alla tentazione di “licenziare” qualcuno tanto per cambiare qualcosa. Io dico: il campionato è ancora lungo, può succedere di tutto, stiamo a vedere. Tutti, a partire da me, devono fare un lavoro migliore. Ma io non mi licenzierò, sarò qui per tanto tempo. Nessuno vuole vincere più di me”.