Settimane dure in casa Juventus, la vittoria è lontana un mese e il secondo posto è messo a repentaglio dall’avvicinarsi del Milan, che però si è fermato nella vicina Monza. E’ la prima da quando Giuntoli è approdato a Torino
Nessuna unità di crisis management attivata, ma bensì un confronto costruttivo volto a trovare una soluzione, prima tra tecnico e direttore, poi con la squadra. Per ritrovare la compattezza che serve, con attenzione ai dettagli.
La Juventus è in crisi di risultati, questo è ormai evidente. L’ultima vittoria risale alla trasferta di Lecce. Poi il pareggio con l’Empoli, le consiste contro Inter e Udinese. E ancora il pari di Verona, per un totale di due punti in un mese. Un andamento lento, praticamente uno stop, che ha minato le – già scarse – possibilità di Scudetto. Riportando la Juventus coi piedi per tera, a fare la lotta per il posto in Champions League.
Momento complesso della stagione, il più difficile da quando Cristiano Giuntoli è in carica come football director bianconero. All’indomani del pareggio contro l’Hellas Verona, si è accesa la ‘spia del motore’ sul cruscotto dell’ingolfata macchina di mister Massimiliano Allegri. Contro il Frosinone serve un’obbligatoria inversione di tendenza e questo passa innanzitutto da un confronto interno. C’è bisogno di ritrovare compattezza, in campo e nell’ambiente.
Dialogo aperto tra dirigenza, staff tecnico e squadra per trovare soluzioni e ripartire. Il futuro del tecnico è da decifrare, ma il presente impone compattezza e ritorno alla vittoria.
Le settimane non sono delle più facili in casa Juventus. E per la prima volta in stagione, il direttore Giuntoli si trova a gestire una crisi ‘di campo’. Pane i suoi denti, lui che a detta di tutti gli addetti ai lavori, fa la differenza lì: nel momento del contatto con la squadra e i giocatori. E con la guida tecnica.
Prima un confronto tra il direttore e Allegri e poi oggi con la squadra. Nessuna emergenza, ma la giusta attenzione al momento… e ai dettagli, direbbe lo stesso tecnico. Un iter che rientra nella “routine” dei confronti tra staff tecnico e dirigenza, nessuna misura straordinaria. Possibili anche colloqui singoli con alcuni giocatori, che fanno parte comunque nell’ordine delle cose. Nell’intenzione di gestire il gruppo e non perdersi quei particolari che oggi fanno la differenza per la ripartenza necessaria.
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