La Juventus riflette sul futuro di Allegri, con la squadra che è schierata e intanto arriva un altro attacco: “Non è uno stratega”
Sono giorni di riflessione e confronto interno a Torino. Quattro partite senza vittorie sono una rarità per la Juventus, specialmente se le avversarie affrontate oltre all’Inter sono Verona, Udinese e Empoli. 2 soli punti in 4 partite fanno scattare un campanello di allarme e Cristiano Giuntoli ha voluto dei colloqui con la squadra e con l’allenatore per riuscire ad uscire da questa crisi di risultati.
In tutto questo, continua a tenere banco la discussione riguardo al futuro di Massimiliano Allegri, dove l’unico fatto certo è che non si voglia iniziare la prossima stagione con un allenatore in scadenza di contratto. Quindi, di conseguenza, le strade restano due: prolungamento di contratto per il tecnico livornese o addio in estate. Come riportato sull’edizione odierna di Tuttosport, al momento ogni discorso riguardo al futuro è congelato e l’obiettivo è ritrovare la forza di ribaltare il presente: dai colloqui avuti con la squadra sarebbe emerso come lo spogliatoio sia ancora con Allegri. Intanto, arrivano nuove critiche al tecnico.
Uno dei dualismi ormai più diffusi e popolari nella discussione mediatica intorno al calcio italiano è quello tra Arrigo Sacchi e Massimiliano Allegri. I due si sono ‘punti’ a più riprese, sia direttamente sia a distanza, e la divergenza di idee riguardo al calcio continua a sussistere.
Intervistato da La Stampa, Arrigo Sacchi ha voluto ribadire ancora una volta la propria visione riguardo al calcio italiano e alla filosofia portata avanti dal tecnico livornese: “Se mi aspettavo la frenata della Juve? Non dico che me l’aspettassi, ma era possibile perché non vedevo brillantezza, bellezza e innovazione. Solo che in Italia se vinci sei bravo in ogni modo”. La frecciata arriva subito dopo. “Siamo una nazione di tattici in ogni settore: andiamo avanti con le furbate. Allegri è un bravo allenatore tattico, categoria che tende a imporsi punendo l’errore avversario”. Una differenza sostanziale rispetto alla filosofia di Sacchi: “Lo stratega cerca invece il successo attraverso la propria strategia. Per quanto mi riguarda, la vittoria senza merito non è vittoria“.
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