La prima conferenza stampa di Francesco Calzona, terzo allenatore stagionale del Napoli: le parole alla vigilia del match contro il Barcellona
E’ la vigilia di Napoli-Barcellona, ma è anche la prima conferenza stampa di Francesco Calzona. Il tecnico questo pomeriggio ha conosciuto di persona i calciatori, poi si è recato al Maradona per la conferenza stampa.
Assieme al mister, arriva anche Giovanni Di Lorenzo, capitano del Napoli. Calzona, prima di cominciare la conferenza ringrazia la federcalcio slovacca: “Ringrazio Kovacic, presidente della federazione, che mi ha concesso di allenare il Napoli. Ringrazio anche il popolo slovacco, che ha manifestato grande stima nei miei confronti”.
Cos’ha detto ai calciatori – “Si riparte da oggi, si resetta tutto. Si inizia un nuovo cammino. Ho trovato una squadra che si è messa subito a disposizione. Poche parole in questo momento, abbiamo bisogno di fatti. Ci siamo intrattenuti poco tempo”.
Sui tifosi – “Il pubblico di Napoli è speciale. Dobbiamo essere noi a renderli orgogliosi. Dobbiamo essere noi a farli felici con le nostre prestazioni”
Su Osimhen – Si è allenato con la squadra. Non è stata una seduta lunga, perché ci sono state tante cose da fare. Sarà valutato come il resto della squadra domattina, dopo l’allenamento”.
Sul Barcellona – “Un allenatore può cambiare poco, noi non abbiamo tempo e dobbiamo accelerare il processo di apprendimento. Ai giocatori ho detto non abbiamo più scusanti, dobbiamo migliorare la posizione. E’ chiaro che il Barcellona è una squadra forte, tra le migliori d’Europa. Non abbiamo paura, siamo il Napoli, ma nessuno può nascondere che giocano grandissimi giocatori e hanno un top allenatore come Xavi“.
Sugli allenatori con cui ha collaborato – “Ho lavorato con tre grandi: Di Francesco, Spalletti e Sarri. Mi hanno trasmesso tanto, ma io ci metterò del mio. Sono stati tre allenatori importanti”.
Sul debutto da allenatore del Napoli con la gara di Champions – “Quando sono arrivato in tangenziale, mi è salita l’adrenalina. E’ un debutto importante, ma il Napoli è una squadra forte. Deve ritrovare alcuni concetti”.
Su come ha studiato il Barcellona – “Ho guardato il Barcellona da sportivo finora, perché quello che mi è successo ora era inaspettato. E’ una squadra forte, oggi abbiamo guardato tanto di loro. Mi aspetto una partita dura, però noi partiamo per vincere la partita. E’ questa la mentalità, indipendentemente dagli avversari”.
Su eventuali contatti con altri club – “Non mi ha mai contattato nessuno. Ho parlato con il Napoli solo domenica. Il presidente non è contento della situazione. Mi ha chiesto di credere nei nostri obiettivi: andare avanti in Champions e arrivare ad un posto che ci possa qualificare in Champions per la prossima stagione”.
Su un eventuale pareggio – “Il pari non ci va bene. Noi siamo il Napoli, giochiamo in casa. Non accetto assolutamente il pareggio prima di giocare la partita. Se il Barcellona sarà così bravo a costringerci al pareggio, tanto di cappello”.
Sul modulo e sugli avversari – “A me piace il 4-3-3, ma non mi lego ai moduli. La squadra è stata costruita in un certo modo, ne terrò conto. Il Barcellona l’ho visto da spettatori, ho visto una o due partite, ho seguito quella di campionato. E’ una squadra difficile da affrontare e stimo molto Xavi”.
Su eventuali chiamate di Spalletti e Sarri – “Ho sentito mia madre, mio padre e uno dei miei fratelli. Non ho sentito più nessuno”.
Sull’identità – “Avrò fallito se non darò un’identità alla mia squadra. Non sopporto che le mie squadre non siano ordinate. Abbiamo la pressione di raggiungere determinati risultati. Dobbiamo avere la testa libera, dobbiamo divertirci, perché questo è un gioco”.
Su Hamsik – “Il presidente vuole migliorare la situazione attuale. Non mi ha messo pressione, ma so cosa significa raggiungere il Mondiale per Club, i cinque posti per la Champions…però De Laurentiis è stato molto gentile. Volevo fortemente Hamsik, lui però gestisce un’academy importante da quando ha smesso di giocare. Però mai dire mai. Hamsik, insieme a Maradona, sono i giocatori più amati a Napoli. Collabora con me in Slovacchia, gli ho dato molto spazio in campo, è un bravo ragazzo”.
Miracolo vittoria Champions – “Credo fortemente in questo Napoli. Io penso più alla mia squadra che all’avversario. E’ una squadra in grado di vincere tante partite. Volere è la chiave del nostro futuro”.
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