Aurelio De Laurentiis non cambia registro con il nuovo mister Francesco Calzona e non torna indietro sui suoi passi
Con Napoli-Barcellona è iniziata la nuova era. A new era is coming, come il motto di inizio stagione. Uno slogan che non ha portato assolutamente fortuna al club azzurro: da campione d’Italia si è ritrovato a pari punti con il Torino, tra il nono e il decimo posto a metà campionato.
La stagione può essere ancora raddrizzata. Ma quest’anno passerà alla storia come quella dei tre allenatori. Dall’errore Garcia – ammissione dello stesso presidente De Laurentiis – al ritorno di Mazzarri, fino al suo esonero e l’arrivo di Calzona, alla sua prima esperienza da primo allenatore.
E nonostante l’arrivo in settimana del nuovo mister del Napoli, non cambia la decisione societaria, già preannunciata in occasione dell’ultima conferenza alla vigilia di un match di Walter Mazzarri.
Il commissario tecnico della Slovacchia ha dovuto preparare la partita più delicata della stagione – Napoli-Barcellona – in meno di 48 ore. Un allenamento e mezzo con i suoi giocatori e poi i novanta minuti al Maradona.
Calzona ha dormito pochissimo negli ultimi giorni fino alla partita. Ha studiato il club blaugrana, era carico di adrenalina per questa avventura e ha grandi responsabilità con la sua Slovacchia, con la quale disputerà EURO 2024.
Come annunciato già in occasione della conferenza di Mazzarri alla vigilia di Napoli-Verona, il club azzurro farà in modo di ridurre le conferenze stampa del proprio allenatore. Se ne faranno circa 1/3 di quelle che normalmente vengono effettuate. E proprio in quell’occasione, il Napoli dichiarò che non ci sarebbe stata la conferenza di domani, per presentare la sfida contro il Cagliari. Certo, nessuno si sarebbe aspettato che Mazzarri non avrebbe avuto altre occasioni. Ma il calcio è strano e imprevedibile.
Dunque, Francesco Calzona non parlerà prima del delicato incontro di campionato per volere di De Laurentiis. Il presidente sostiene che sia inutile avere così tante conferenze durante l’anno e pensa addirittura che sarebbe meglio evitare i post-partita. Le conferenze andrebbero fatte il giorno dopo, a freddo, dopo che gli allenatori abbiano riguardato le gare con serenità davanti agli schermi e analizzato gli errori.
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