Scandalo nel calcio mondiale: condanna all’ergastolo per l’ex CT

L’ex selezionatore ha già presentato ricorso in appello. In passato è stato anche assistente tecnico di Marcello Lippi

Nuovo scandalo nel calcio, stavolta con annessa condanna pesantissima. Ergasto per l’ex Commissario tecnico della Nazionale.

Cina, condannato all'ergastolo l'ex CT
Condanna all’ergastolo per l’ex CT – calciomercato.it

Lo scandalo ha travolto la Cina e il calcio cinese. Come riporta il ‘Daily Mail’, è stato condannato all’ergastolo l’ex selezionatore della Nazionale, Li Tie, uno dei sei calciatori cinesi ad aver militato in Premier League. Li Tie all’Everton dal 2002 al 2006. La condanna è arrivata per corruzione.

Il 46enne ha pagato circa 390 mila euro per essere nominato CT della nazionale cinese, ruolo che ha ricoperto dal 2019 – quando subentrò a Marcello Lippi, del quale fu assistente nella prima esperienza da Commissario tecnico della Cina – al 2021. E ha ricevuto soldi dal Wuhan Zall per convocare in Nazionale quattro giocatori del club.

Corruzione e partite truccate: non solo Li Tie, condannati anche il Presidente e l’ex segretario della Federcalcio cinese

Li Tie ha poi confermato di aver truccato alcune partite della seconda divisione cinese – quando era capo allenatore dell’Hebei Fortune – sfruttando la sua vasta conoscenza di arbitri, calciatori e allenatori dellse squadre avversarie.

Cina, condannato all'ergastolo l'ex CT
Li Tie, ex Ct della Cina (LaPresse) – calciomercato.it

“Quando ero calciatore, odiavo le partite truccate. Poi ho accettato di farlo perché pensavo che avrebbe aiutato la squadra a essere promossa nella serie superiore – la sua confessione in un video trasmesso in televisione a inizio gennaio scorso – Al mio debutto come primo allenatore di un club, volevo anche davvero dimostrare le mie capacità”.

Li Tie ha deciso di ricorrere in appello perché ritiene troppo pesante la sua condanna rispetto a quelle di Chen Xuyuan (numero uno della Federcalcio cinese) e Du Zhaocai (ex segretario generale della stessa federazione), condannati rispettivamente a 15 e 13 anni di carcere.

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