Davide Frattesi si è raccontato in un’intervista spiegando i segreti di questa Inter e di Simone Inzaghi, bravissimo soprattutto a gestire tutta la rosa
Nell’Inter che va e macina record funziona praticamente tutto. I cosiddetti titolari e allo stesso modo chi gioca meno ma è comunque coinvolto in tutto e per tutto, ed è decisivo come gli altri. La dimostrazione più lampante e soprattutto freschissima è la partita di Lecce in cui hanno segnato Lautaro due volte, de Vrij e Frattesi. Il centrocampista, servito da Sanchez, ha praticamente la media di un attaccante considerando un gol ogni 224 minuti: “Ci credo sempre, mi butto: mi esalta più rubare una palla di forza che segnare, ma è sempre bello far gol. Ancora più bello vedere una squadra in cui tutti sono coinvolti. Inzaghi è stato bravo a non “perdere” nessuno: anche quando giocavano sempre gli stessi, veniva a parlarci, a motivarci. Ti fa sentire importante, è questo che conta”.
A parlare è il centrocampista romano, intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’: “La panchina la vivo come una cosa normale, un’occasione di crescita, anche perché farlo in maniera diversa sarebbe controproducente. Non mi sono mai pentito di aver scelto l’Inter“. Il modello di riferimento ce l’ha dentro casa ed è Barella, che con il lavoro è diventato un giocatore totale. Il segreto è il gruppo e un allenatore che tiene tutto alla grande: “Inzaghi sa come gestirci. Anche quando hai una giornata storta, non te la fa pesare, e ti dice la parola giusta“, racconta Frattesi. E sul compagno che l’ha stupito di più non ha dubbi: “In ritiro Thuram non sembrava così forte tecnicamente, ma poi è iniziato il campionato e si è trasformato. È diventato impressionante nella tecnica: uno-due, passaggi al millimetro”.
Frattesi dà sempre l’impressione di voler spaccare tutto. E, a quanto pare, non è un eufemismo: “A San Siro non puoi non entrare col sangue agli occhi. Con l’energia che ti dà lo stadio, potrei rompere i muri a capocciate. Ora a Madrid ci aspetta un bell’ambientino… Bisogna tenere duro, soprattutto all’inizio. Poi, col passare del tempo, dovranno aprirsi e noi sappiamo fare male in ripartenza”. L’ex Sassuolo sarà importantissimo anche per la Nazionale all’Europeo, in cui ha già trovato l’intesa con Spalletti: “Seguiremo le sue regole, sono per il nostro bene. Con lui è stato subito feeling: ti spiega tutto quello che devi fare, c’è sempre una giocata memorizzata che ti salva. È perfetto per allenare la Nazionale. Per come è maniacale sul campo, si può riprodurre ciò che ha fatto al Napoli”.
Frattesi continua a raccontarsi tra la passione per la pesca subacquea e le escape room, l’amicizia con Asllani e Carlos Augusto, il tennis e ovviamente ancora Inzaghi: “Lo vedo più da pesca con la canna: è paziente, sa aspettare i giocatori e poi raccoglie il talento da ognuno. Se vinco la seconda stella…? Ancora è lunga… Ma se succede, porto nonna Stefania sul pullman. Farebbe divertire tutti e potrebbe evitare che mi lanci di sotto per la gioia”.
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