La Juventus contro il Frosinone è tornata alla vittoria, che mancava dalla trasferta contro il Lecce. E lo ha fatto con la doppietta di Vlahovic, che aveva marcato due reti anche contro i salentini
E se da un lato Vlahovic trascina la Juve, dall’altro c’è l’amico e compagno Chiesa in difficoltà. Tra prestazioni e discorso contrattuale, la stagione del ‘7’ non decolla, anzi.
La coppia gol designata della Juventus è composta da Federico Chiesa e Dusan Vlahovic. Il serbo, con un inizio di 2024 super, ha toccato quota 15 gol in stagione, conditi da tre assist, in un totale di 1633′ minuti tra Serie A e Coppa Italia. Il collega di reparto italiano, per una somma di minuti non troppo distante (1423′) è fermo a sei marcature e due assistenze. Le reti del ‘7’ però sono arrivate quasi tutte nella prima parte di stagione: quattro nelle prime cinque giornate di Serie A, poi Genoa, e Sassuolo a gennaio, tra un problema fisico e l’altro.
Un andamento con tante, troppe pause. E l’infortunio al ginocchio è guarito dal punto di vista clinico, ma spesso l’attaccante italiano tira il freno, per paura e timore di eventuali ricadute. Come ha anche ammesso lo stesso mister Massimiliano Allegri, ad esempio prima del derby col Torino del 7 ottobre: “Non era tranquillo, rimane a casa”. E poi un mese tra dicembre e gennaio nuovamente senza continuità di impiego.
Spesso ci si è domandati quale sia la causa (e la colpa) del rendimento altalenante dell’esterno. L’infortunio, Allegri… o lo stesso Chiesa? C’è un dato che può placare, o acuire, il dibattito. Sotto la guida di mister Andrea Pirlo (stagione 2020/21) al primo anno in bianconero Federico Chiesa mise a referto: 43 gare, scrivendo il suo nome sul tabellino in 14 occasioni e proponendo il passaggio vincente ai compagni in 10 casi. Sotto la guida di Massimiliano Allegri, in 73 match disputati, stesso numero di gol (14) e solo tre assist in più (13). Un calo, nei numeri, che rispecchia la parabola in discesa del classe ’97.
Le prestazioni non eccellenti e la mancanza di continuità non sono però gli unici temi legarti a Chiesa. Il futuro del figlio d’arte fa parlare e discutere, data la scadenza nel 2025.
Federico Chiesa non è più un ragazzino e deve decidere cosa fare da grande. Il futuro del ‘7’ bianconero è un rebus. I dialoghi per il rinnovo al momento sono congelati, con la scadenza del contratto fissata ancora a giugno 2025. Il giocatore ad oggi percepisce cinque milioni di euro netti a stagione. Dall’incontro di ottobre si registra la volontà di incrementare quanto percepito, per salire fino a sette, ed entrare nello status da ‘top ingaggio’ com gli altri top player della rosa, quali Adrien Rabiot e Dusan Vlahovic. Non ci sono sviluppi, ma riflessioni da entrambe le parti.
L’attaccante non è considerato incedibile – non lo era neanche la scorsa estate – e qualora arrivasse un’offerta giusta il football director Cristiano Giuntoli potrebbe pensare alla cessione. Le prestazioni di certo lasciano aperta anche questa strada. Il destino del ‘7’ però può essere legato a quello di Allegri, in caso di separazione dal tecnico ecco che il tema del rinnovo può tornare di moda. In caso contrario, se non sarà prolungamento, sarà cessione.
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