Christian Eriksen è ora alla seconda stagione con la maglia del Manchester United. Un destino beffardo quello del giocatore danese ex Inter che, dopo l’europeo, è stato costretto a lasciare l’Italia: andiamo a vedere tutto
Cosa sarebbe potuto essere Christian Eriksen sotto la guida tecnica di Simone Inzaghi e che cosa invece è successo in quel maledetto pomeriggio ad Euro 2020. La vita del calciatore danese è cambiata infatti quel giorno, precisamente il 12 giugno del 2021 al 42esimo minuto della sfida fra la sua Danimarca e la Finlandia. Il centrocampista, allora ancora all’Inter, correndo cade rovinosamente a terra privo di senso.
Il suo compagno di squadra Kjaer corre per togliergli la lingua dalla bocca e liberare le vie respiratorie, gli altri fanno capannello attorno al loro ‘maestro’. Un momento terribile che ha scioccato milioni, forse miliardi, di persone in tutto il mondo e che, fortunatamente, si è risolto nel migliore dei modi. Eriksen ha ripreso coscienza e, dopo qualche mese, è tornato anche in campo con la maglia del Brentford in Premier League. Una nuova vita per il calciatore ex Tottenham costretto a lasciare l’Italia e l’Inter per i regolamenti molto stringenti in materia di salute cardiaca a livello sportivo.
Nel gennaio del 2022 Eriksen è tornato in campo e, piano piano, ha guadagnato minuti e fiducia fino ad arrivare all’estate di calciomercato proprio di quell’anno quando a chiamarlo è Erik Ten Hag, appena approdato al Manchester United. Parallelamente, l’Inter, orfana del suo fantasista in mezzo al campo soffia Calhanoglu al Milan a parametro zero e, partita dopo partita, gli affida le chiavi dell’intero centrocampo. Il turco diventa un punto fermo dei nerazzurri e oggi è uno dei migliori registi a livello globale per prestazioni e numeri.
Ma non lo sarebbe stato se non fosse accaduto ciò che è accaduto quel pomeriggio a Copenaghen ed Eriksen ora non sarebbe allo United a sgomitare per dei minuti. Sì perché il danese, con il contratto in scadenza nel 2025, ha totalizzato appena 16 presenze in questa stagione in Premier League con una percentuale di titolarità di appena il 30%: quando si dicono, le sliding doors della vita. In estate potrebbe cambiare ancora maglia, con il Galatasaray che sogna di portarlo in Turchia.
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