Lancio di oggetti e anche urina contro l’arbitro: scatta la maxi-squalifica per la società
Ha dell’assurdo quanto accaduto durante la partita di coppa: mano pesante del Giudice Sportivo dopo i disordini.
È accaduto di tutto lo scorso 28 febbraio in occasione della partita di Coppa Italia Dilettanti tra i padroni di casa dell’Atletico B.M.G. e l’Osimana, gara disputata a Massa Martana, in provincia di Perugia e valevole per il ritorno dello spareggio di coppa. La formazione umbra si è qualificata ai quarti di finale vincendo per 1-0 dopo il 2-0 maturato nella gara d’andata.
Una partita segnata da un comportamento a dir poco deprecabile da parte della tifoseria ospite nei confronti dell’arbitro Marco Burattini della sezione di Roma 1. Il direttore di gara, infatti, è stato vittima di sputi e lancio di vari oggetti da parte della tifoseria ospite nel corso della partita.
Monetine e urine contro l’arbitro, scatta la maxi-squalifica
L’arbitro Marco Burattini della sezione di Roma 1 è stato anche colpito da una monetina e da un sasso, ma non solo. Al suo indirizzo i tifosi hanno lanciato bicchieri, accendini e fumogeni e anche con liquidi come birra, aranciata e addirittura dell’urina come confermato dal referto post-partita.
E così il Giudice Sportivo è intervenuto punendo il club con una multa di 5mila euro e la squalifica del campo fino al 30 agosto 2025. La compagine marchigiana giocherà a porte chiuse e in campo neutro le gare casalinghe per un anno e mezzo per “avere propri sostenitori, per ‘intera durata della gara, rivolto espressioni gravemente offensive e minacciose all’indirizzo della Quaterna Arbitrale. In particolare, nel corso del secondo tempo, tali sostenitori si accanivano nel reiterato lancio di sputi, oggetti (bicchieri, lattine, fumogeni, accendini, monete, pietre, etc…) e liquidi”.
Inoltre, come si apprende dal comunicato del Giudice Sportivo, i tifosi hanno anche introdotto e utilizzato “3 fumogeni che una volta estinto veniva lanciato all’indirizzo dell’assistente arbitrale senza colpirlo, nonché tentavano di provocare la caduta dell’Ufficiale di gara, protendendo un’asta di bandiera dalla rete di recinzione fino al terreno di gioco”.