Il punto sul Milan dopo la vittoria contro la Lazio con Alessandro Jacobone: dal match dell’Olimpico passando alle dichiarazioni di Cardinale al futuro di Pioli
Il Milan rialza la testa battendo la Lazio per 1 a 0 grazie alla rete di Okafor. Nelle ultime ore, però, si è parlato soprattutto di quanto successo in campo e delle dichiarazioni di Claudio Lotito che ha attacco il sistema arbitrale.
Per commentare il venerdì sera del Diavolo e par fare il punto sul mondo rossonero, Calciomercato.it ha contattato Alessandro Jacobone.
Si inizia subito commentando le parole del presidente della Lazio: “Quello a cui abbiamo assistito è una strategia comunicativa di distrazione di massa vista la stagione mediocre, per via delle scelte di Lotito, che vede la Lazio a metà classifica, senza obiettivi. Ieri gli uomini di Sarri hanno vissuto una partita con troppa isteria e poca lucidità nei momenti chiave. Sono dichiarazioni che vengono fatte per distruibire in maniera equa torti e favori, come detto, per nascondere altro. La pressione mediatica viene esercitata perché comunque dà un risultato. Viviamo, purtroppo, in una società in cui chi più grida più ha ragione”.
Parland della partita, è vero che il Milan ha portato a casa i tre punti, ma la prestazione non è per nulla paragonabile a quella convincente contro l’Atalanta di sei giorni fa: “Lo ripeto da settimane, senza fare polemiche sulle scelte dell’allenatore – prosegue Jacobone -, il Milan è in un momento storico dove ha perso l’obiettivo principale, con lo Scudetto andato meritatamente all’Inter. Ho lamentato da tempo il bipolarismo di questa squadra, che va a fasi alterne. Pioli aveva detto che i calciatori si gestivano in autonomia in alcune partite e questo lo si vede in campo e così il Diavolo alterna partite brillanti ad altre meno lucide, in cui le difficoltà in difesa sono sempre le stesse. Il Milan si trascinerà così fino al termine della stagione. L’unica cosa che può alterare il tutto è un cammino vincente in Europa League. Ormai gli stimoli nascono per le singole sfide e preparare le partite per Pioli non è facile vista questa volubilità”.
Partendo dalle parole di Gerry Cardinale, con Alessandro Jacobone si fa il punto sul futuro del Milan. In casa rossonera molte cose sono destinate a cambiare.
Le dichiarazioni del numero uno di RedBird non lasciano dubbi: “Cardinale mi sembra che sia stato abbastanza chiaro – afferma il giornalista -, ma è evidente che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare. Se sei visionario, imponendo qualcosa di nuovo, è chiaro che vieni visto come uno diverso. L’innovazione che vuole portare Cardinale ha funzionato in America e non vedo perché non debba funzionare in un calcio malato come quello della Serie A. Il milanista non deve far altro che sperare che questo tutto predicare bene diventi anche un razzolare bene. La crescita del Milan, indipendentemente da questa stagione, si vede. La squadra ha una base ed è stata costruita tecnicamente in maniera idonea. Lo vediamo dai gol di giocatori come Jovic e Okafor, che sono secondo linee. Questo vuol dire che il mercato del Milan non sia stato insufficiente, bensì solo incompleto. Mi aspetto dunque il completamento della rosa questa estate”.
Il completamente della rosa passerà chiaramente dall’acquisto di un nuovo attaccante e il nome in cima alla lista è quello di Joshua Zirkzee che ha convinto proprio tutti: “E’ interessante il fatto che il Milan stia utilizzando una tattica di corteggiamento affinché il giocatore senta proprio la voglia del club di portarlo in rossonero. Questo so che è stato gradito, ma è prematuro dire se questo basterà. So però per certo che lui vorrebbe continuare a giocare in Serie A e se si dovesse fare l’accoppiata con Thiago Motta, sarebbe l’ideale per un calciatore che farebbe il salto in una grande. Zirkzee ha dimostrato di non aver paura di San Siro e potrebbe farlo con un allenatore che lo ha esaltato, sarebbe una confort zone utile per la sua crescita. Mi risulta, inoltre, che il Bayern non vuole riportarlo a casa”.
Thiago Motta, però, non è l’unico nome per il dopo Stefano Pioli. L’attuale tecnico del Bologna, inoltre, non piace solo al Milan: “Attenzione alla Juventus, che dopo gli ultimi risultati, ha rimesso in crisi l’idea di proseguimento con Allegri, riaprendo a Motta – prosegue Jacobone -. Ci sono stati dei contatti recenti e può inserirsi”.
Ma come detto, Motta non è l’unico allenatore che piace ai rossonero: “Io so che il Milan sta lavorando a fari spenti su De Zerbi. Questo lo fa conscio del fatto che lui vuole tornare in Italia. Ricordiamo inoltre che il suo vice è Andrea Maldera, un frequentatore del mondo Milan. I rossoneri ci vogliono provare, ma non mancano le difficoltà: c’è una clausola da 13 milioni che per un allenatore sembrano tanti, ma se vuoi programmare un futuro, non puoi fermarti a questa cifra trattabile. Il Milan ci proverà”.
Un accenno infine alla possibile cessione di un big. In questi giorni si sta parlando tanto di Theo Hernandez, Mike Maignan e Rafa Leao. Uno potrebbe fare le valigie: “Non c’è una grossa necessità di vendere i big – conclude Alessandro Jacobone -. Però finché non ci saranno altre forme di ricavo il player trading avrà una sua importanza sulla voce ricavi del Milan. Tutto dipenderà chiaramente dalle offerte, perdere un giocatore di prima fascia è un danno quindi serve una cifra irrinunciabile. Una cifra che poi ti porti a rafforzare la squadra con profili che non possono più essere solo scommesse. A questo Milan bisogna aggiungere giocatori che sappiano gestire insieme all’allenatore i momenti down della stagione, che è quello che si vede nell’Inter, che gioca bene, ma sa anche fare la ‘provinciale’. Questo succede perché hai giocatori d’esperienza. Mi aspetto pochi innesti, ma con più qualità e importanza”.
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