La Juventus è tornata da Napoli a mani vuote, al ‘Maradona’ finisce 2-1 per i padroni di casa, campioni d’Italia in carica. Poco possesso palla e tante occasioni da gol: una sola rete, quella di Chiesa
Una ‘Signora’ sprecona non riesce a imporsi al ‘Maradona’ e paga l’imprecisione sotto porta. Di Vlahovic le occasioni più grandi, poi sul finale Cambiaso e Rugani. L’unico a firmare il tabellino è però il numero ‘7’.
Una Juventus di ripartenza, stando ai numeri del possesso palla. Però una buona Juve, tra le migliori della stagione. Eppure sconfitta nel risultato. Per fare una sintesi cruda del match la Juve ‘fa il Napoli’ e il Napoli fa ‘la Juve’: sfrutta le occasioni e porta a casa i tre punti. Pur tenendo molto la palla – connotato tipico degli azzurri degli scorsi anni -, le occasioni più nitide sono quelle a tinte bianconere.
La Juventus però non trova la rete e cade sotto i colpi di Kvicha Kvaratskhelia e Giacomo Raspadori. Le occasioni di Dusan Vlahovic gridano vendetta, ma a ridare linfa e speranze alla Juventus ci pensa Federico Chiesa. Per i più maliziosi, ma neanche troppo, c’è una curiosa sequenza temporale alla quale volgere l’attenzione: Kenan Yildiz entra in campo al 76′ e si schiera sul fronte offensivo, Chiesa si sposta da destra a sinistra e Vlahovic resa in mezzo, ovviamente. Due aspetti: attacco schierato col tridente e il ‘7’ sulla fascia destra… cinque minuti dopo arriva il gol, non un caso. L’attaccante (esterno) chiuderà la sua partita con tre conclusioni, di cui una in porta, e un gol per il momentaneo 1-1. E una precisione passaggi dell’86%. In tutto ciò, da sottolineare la partita condotta per intero indice di una condizione fisica ritrovata.
Calciomercato Juventus, il futuro di Chiesa dipende dal futuro allenatore e dal rinnovo
Le variabili in gioco per determinare il futuro di Federico Chiesa sono diverse. Dal nome della guida tecnica della Juventus 2024/2025, all’eventuale proposta della Società allo stesso calciatore. Fino alle offerte che possono arrivare alla Continassa dall’estero.
La settimana che portava alla partita di Napoli non aveva preso la piega sperata per Federico Chiesa, quando in occasione dell’allenamento a porte aperte il ‘7’ aveva lasciato il rettangolo verde a causa di un – normale – scontro di gioco con Alex Sandro. Piccolo spavento, poi cauto ottimismo. E ieri la conferma, Chiesa parte tra i titolari. Salgono a 22 le partite in Serei A nel corso di questa stagione (dal 1′ il 59% di quelle disputate). Per un totale di 1447′ giocati, dove il figlio d’arte ha trovato sette gol e due assist. Ieri, il ritorno al gol che mancava dalla gara col Sassuolo del 16 gennaio.
Ad oggi, il futuro di Chiesa resta in bilico. La scadenza è nel giugno 2025 e le voci sul possibile addio non si placano. Due le discriminanti: la guida tecnica della Juventus 24/25 e l’eventuale rinnovo, con la proposta economica che dovrà soddisfare tutte le parti in causa. La permanenza di Allegri potrebbe spingere il calciatore a scegliere altri lidi, così come una mancata offerta di prolungamento con adeguamento. All’estero piace, dalla Premier League e dalla Liga tengono gli occhi aperti sugli sviluppi legati al ‘7’.