L’Inter batte anche il Genoa e si porta a +15 dalla Juventus: le parole di Inzaghi nel post gara sulla prestazione dei nerazzurri
Genoa battuto e Juve a -15: l’Inter fa un altro importante passo verso la seconda stella e continua la sua marcia trionfale verso lo scudetto.
Al termine della gara contro i rossoblù, l’allenatore nerazzurro ha commentato così la prestazione dei suoi a ‘Sky’: “Destino in mano? Quello è chiaro, abbiamo messo 15 punti tra noi, Juve e Milan, ma bisogna restare attenti e concentrati perché da tempo siamo nel calcio e sappiamo che avremo due mesi giocando tanto. Avremo queste tre partite molto impegnative prima della sosta. Va ringraziato questo gruppo, hanno fatto 12 partite in 50 giorni nel 2024 e le hanno vinte tutte”.
FRATTESI – “È andato a scaldarsi, non si sentiva libero ed è stato molto intelligente. Ha dimostrato grande maturità: ha preferito non rischiare, ora vedremo per Bologna”.
ROTAZIONI A CENTROCAMPO – “Va fatto un elogio ad Asllani, ha fatto tre partite in una settimana. Si è sempre allenato al massimo pur non giocando tantissimo. Molto bene tutti, ma voglio fare un plauso pubblico ad Asllani. Speriamo che Frattesi e Calhanoglu possano recuperare per Bologna: per le prossime tre partite ho bisogno di tutti”.
TURNOVER – “Il turnover senz’altro, ma dobbiamo continuare come stiamo facendo. I ragazzi sanno i nostri obiettivi. Il campionato mancano ancora 11 partite, sappiamo che non possiamo mollare un centimetro. Ho parlato 30 giorni fa di Sanchez e Arnautovic: leggo e sento tutti, siamo stati paragonati alla Red Bull, ma ad agosto non lo eravamo, lo siamo diventati grazie al lavoro. Per me Arnautovic e Sanchez sono fondamentali da inizio anno, se non lo avessi avuti non sarebbe stato così”.
NEWEY O VERSTAPPEN – “Della Red Bull c’è il lavoro quotidiano, ora dobbiamo continuare ad andare forte”.
CONFUSIONE ARBITRI – “Stasera ho fatto 300 partite in Serie A, sono a 400 partite complessive: dico che siamo fortunati in Italia. Ora è un momento che qualcosa si sta sbagliando, ma anche noi addetti ai lavori dobbiamo aiutare gli arbitri perché andando all’estero non possiamo lamentarci della nostra classe arbitrale. Sarà un grandissimo passo in avanti quando noi allenatori non chiederemo più chi è l’arbitro e chi c’è al VAR”.
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