Il derby d’Italia non finisce mai, ma lo storico mister ha la ricetta per raggiungere i nerazzurri lanciandogli pure una frecciata
Tra presente e futuro. Juve e Atalanta è un match che in qualche modo segnerà il campionato bianconero verso l’obiettivo Champions League, anche perché da dietro squadre come Roma e Bologna spingono parecchio. E la stessa Dea potrebbe accorciare, approfittando del momento di crisi della squadra di Allegri. In tutto questo l’Inter ha allargato il gap con tutte le altre, ipotecando lo scudetto. Il duello a distanza è durato diverse settimane, ma la Juve si è sostanzialmente arresa con il ko nello scontro diretto.
E ovviamente quelli che vorrebbero un cambio in panchina restano parecchi: “Max era più fantasioso. L’ha un po’ persa quella fantasia da allenatore ultimamente, che peccato…”. A parlare è chi conosce benissimo Allegri, ovvero il suo mentore Giovanni Galeone intervistato da ‘Tuttosport’. Ma il mister non ha tutte le colpe, secondo lui: “Non ha molta qualità tecnica a disposizione per sviluppare un certo tipo di gioco e in mezzo gli manca un totem. In passato l’ho martellato di prendere Milinkovic-Savic e Berardi, perché gli servivano giocatori del genere. Per la Juve sarebbero perfetti Gnabry o Saka, ma costano. Felipe Anderson? Un buon giocatore, gli farebbe comodo anche se ha già 30 anni”. In estate Giuntoli proverà ad avvicinarsi all’Inter col mercato, ma serviranno rinforzi pesanti secondo Galeone: “Devono tenere Rabiot e aggiungere almeno quattro giocatori di quelli bravi. Manca chi tira e segna da fuori area. Un difensore forte, un centrocampista con gol e assist nei piedi, un paio d’esterni che saltino l’uomo. Poi Vlahovic alla lunga la butta dentro”.
Ma in questi mesi l’Inter è stata decisamente troppo forte. Lo stesso Galeone lo ha ammesso, anche se nella sua considerazione ci ha messo un bel po’ di pepe: “Quest’anno non c’è storia. L’Inter è straordinaria, se poi le fanno qualche regaluccio arbitrale diventa inarrestabile”. Bravi e ‘fortunati’, insomma. “Giocano bene e hanno la rosa più forte. Inzaghi sta facendo un bel lavoro – continua l’ex allenatore del Pescara -. Quando hai uno come Marotta, vinci: è il top player dei dirigenti. Fa la differenza. All’Inter in questi anni hanno saputo scegliere bene i giocatori. D’altronde quando Beppe era alla Juventus, la Juve dominava: va a Milano e vince pure con l’Inter. Sarà mica un caso…”
Ma il focus resta su Max Allegri, tra presente ma anche passato e futuro. Galeone racconta ancora: “È rimasto alla Juventus, nonostante avesse richieste molto allettanti. Quando ha rifiutato il Real Madrid l’ho chiamato e gli ho detto: ‘Ma come cacchio fai?‘. Negli anni scorsi ha detto no a Chelsea e Psg. I francesi mi avevano chiamato per provare a convincerlo, ma non c’è stato niente da fare: lui voleva stare alla Juve. Al di là di tutto i tifosi dovrebbero apprezzare la scelta di rimanere in un momento tosto per il club e in cui era rimasto da solo. Se rimarrà? Lo sento molto sereno. Stanno portando avanti il progetto giovani con ingaggi ridotti: un piano scelto dalla società e sposato in pieno da Max. Se si qualifica alla Champions League, ha fatto bene e centrato il traguardo richiesto. Oggi il divario con l’Inter è però troppo ampio: per lo scudetto servono rinforzi”.
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