Il Direttore sportivo della rivelazione Las Palmas ha parlato in esclusiva a Calciomercato.it. Il 47enne di Ferrol ha militato nel nostro Paese da calciatore, collezionando 67 presenze in Serie A
Il Las Palmas è la seconda rivelazione, dopo il Girona, della Liga di quest’anno. Dopo la promozione, la squadra di Pimienta (età media 25,6 anni, una delle più basse del campionato) si è confermata in massima serie conquistando con grande anticipo la salvezza. Ora è nona con 37 punti, a +15 sulla terz’ultima ma soprattutto a -5 dal Betis settimo, posto che regalerebbe ai gialloblù la qualificazione ai preliminari di Conference League. Il ‘sogno’ Europa.
Uno dei principali artefici del ‘capolavoro’ Las Palmas è senza dubbio il suo Direttore sportivo, Luis Helguera, il quale da giocatore (centrocampista) trascorse otto anni in Italia tra Udinese, Fiorentina, Ancora e Vicenza collezionando 67 presenze in Serie A. Terminata la carriera all’Huesca, il 47enne di Ferrol ha iniziato quella di allenatore, per poi passare subito dietro una scrivania.
Gli esordi sempre con l’Huesca, poi Las Palmas, Levante (con un ruolo diverso) e infine di nuovo Las Palmas nel marzo 2021. Il resto è storia recente, una storia importantissima per una piccola ma organizzata società, con una strategia ben chiara che è riuscita a mettere in pratica negli ultimi anni. Tra presente e futuro, Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva proprio Helguera.
– Non sbagliamo nel definire eccellente la stagione del Las Palmas?
“Secondo me no, e non solo per i risultati. La squadra sta giocando bene pur essendo composta da molti ragazzi giovani. È importante non solo vincere, ma anche esprimere un calcio bello da vedere”.
– Le prospettive future del club quali sono?
“Dobbiamo ragionare partita per partita. Il nostro lavoro sarà incentrato sempre sulla valorizzazione dei calciatori”.
– L’estate scorsa oppure a gennaio avete provato a concludere qualche affare in Italia? O il contrario, se qualche club italiano ha provato a prendere un vostro giocatore…
“Certamente. Abbiamo avuto delle richieste da tutte le parti d’Europa, anche dall’Italia”.
– È vero che mister Pimienta piace in Italia? Si parla del Napoli.
“È arrivato due anni e mezzo fa, si è adeguato alla nostra filosofia e noi alla sua. Sta facendo molto bene, a fine campionato vedremo”.
– Un collega a cui lei si ispira, che ha come punto di riferimento?
“Faccio questo lavoro da undici anni, quindi conosco tutti. Non ho un punto di riferimento, però apprezzo i colleghi che fanno bene e soprattutto lavorano tanto”.
– Avete affrontato da poco l’Atletico (5-0 al Civitas Metropolitano, prima dell’andata a San Siro, ndr), che squadra e che ambiente dovrà aspettarsi l’Inter mercoledì sera?
“La definisco una squadra d’autore. Simeone sta cercando di dargli un gioco diverso, più offensivo e tecnico però rimane una formazione combattiva e grintosa, con attaccanti molto veloci. L’Inter sta disputando una grandissima stagione. L’Atletico è molto forte, sarà una partita tosta per i nerazzurri”.
– Le piacerebbe tornare in Italia? Stavolta come Ds…
“Ho vissuto otto anni nel vostro Paese, io e la mia famiglia siamo stati bene. Tanti miei ex compagni sono rimasti nel calcio, chi fa il direttore e chi l’allenatore. L’Italia mi piace molto, ma adesso sto bene qua al Las Palmas”.
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