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Lazio-Udinese, Curva Nord in silenzio. Striscione contro la società: il motivo della protesta

Sugli spalti la protesta dei tifosi della Lazio verso la società per i fatti di Monaco. Contestazione anche da parte dei friulani al proprio presidente

Lazio-Udinese non è un Monday Night come gli altri, perché la posta in palio è a dir poco altissima. Da una parte per i biancocelesti è verosimilmente l’ultima chiamata per rientrare nella corsa Champions, per i friulani fare punti è vitale in chiave salvezza. E Cioffi ne ha bisogno per salvare la panchina.

striscone in curva nord in lazio-udinese
Curva Nord (Ansafoto) – calciomercato.it

Il clima, però, è rigido sugli spalti e non solamente per le temperature e la pioggia che si sta abbattendo da diversi giorni sulla capitale. L’immediata vigilia del match è stata caratterizzata dalle proteste di entrambe le tifoserie nei confronti delle società, anche se per motivazioni diverse. Partiamo dai padroni di casa. Questa mattina la Curva Nord ha rilasciato un comunicato sulla sua pagina ufficiale Instagram denunciando alcuni episodi avvenuti a Monaco di Baviera e con essa il comportamento della stessa Lazio che – a quanto si legge – non sarebbe stata abbastanza presente. Poco prima del fischio d’inizio in Curva Nord è stato esposto questo striscione: “Una società che non difende i propri tifosi non merita rispetto“. Poi, appunto, il silenzio e il messaggio che è rimasto fisso.

Questo invece il testo del comunicato di questa mattina: “Quello che è successo a Monaco nelle trasferta del 5 Marzo ha del vergognoso. La tifoseria della Lazio è stata trattata dall’organizzazione del Bayern Monaco come peggio non si poteva, raramente abbiamo visto un comportamento così indegno da parte di una società di calcio […]. L’atteggiamento tenuto dagli steward del Bayern è stato inqualificabile oltre che ingiustificato”.

La Curva Nord contro la società: “Non siamo un numero, a Monaco tifosi cacciati e arrestati”

“La cosa però che più ci ha scandalizzato – continua il comunicato – è l’atteggiamento passivo, quasi accondiscendente, tenuto dal responsabile dello SLO (il responsabile dei rapporti tra club e tifosi) della SS Lazio SPA che, alla richiesta di intervento da parte dei responsabili del tifo organizzato, ha fatto “spallucce” fregandosene di ciò che stava accadendo. Abbiamo visto scene di donne schiacciate ai tornelli, gente cacciata di peso dallo stadio senza una motivazione, senza alcuna spiegazione solo perché lo steward di turno aveva deciso che non si doveva entrare […]. Alcuni ragazzi sono stati tratti in arresto senza alcuna motivazione, o meglio, arrestati perché forse in un fotogramma, in uno scatto, avevano il braccio alto, non teso, alto! Non c’era nessun responsabile della SS Lazio SPA ad assistere questi ragazzi, ci abbiamo pensato noi, siamo rimasti li, insieme a loro, finché, dopo la mezzanotte, sono stati rilasciati! […] Faremo sentire il nostro dissenso a questa dirigenza, che vede il tifoso come un numero da inserire nelle loro statistiche di presenze allo stadio […]. Oggi abbiamo deciso che ci asterremo dal tifare, staremo in silenzio per tutto il primo tempo”.

Tifosi Lazio (LaPresse) – calciomercato.it

Dall’altra parte sono state ore turbolente anche a Udine, dove i tifosi friulani hanno esposto a loro volta uno striscione di protesta nei confronti della proprietà: “Indegni dei nostri colori e la società dov’é? Noi la faccia l’abbiamo sempre messa. Voi quando?” Da tempo i sostenitori friulani attendono un confronto diretto col presidente Pozzo mentre la squadra, che ha anche cambiato allenatore, è a quota 24 punti a pari punti col Frosinone terzultimo.

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