Il ‘Cholo’ Simeone torna a sfidare l’Inter da avversario nel decisivo match di Madrid che vale l’accesso ai quarti di Champions League
Un incrocio che non potrà mai essere banale e come gli altri per Diego Pablo Simeone. Oggi la sfida contro la ‘sua’ Inter a Madrid, che deciderà il passaggio ai quarti di Champions League.
Accoglienza dolceamara nella gara d’andata a San Siro con qualche fischio e pochi applausi per l’ex centrocampista nerazzurro, che dal dicembre 2011 siede sulla panchina dell’Atletico Madrid dopo l’esperienza in Serie A alla guida della matricola Catania. Un rapporto controverso quello del ‘Cholo’ con i colori nerazzurri, croce e delizia della ‘Beneamata’ quando ancora indossava gli scarpini e macinava chilometri in campo. L’ex centrocampista albiceleste ha conquistato una storica Coppa Uefa nel’Inter del ‘Fenomeno’ Ronaldo, indossando per due stagioni la casacca della squadra meneghina. Successivamente l’esperienza alla Lazio e la pugnalata sportiva del 5 maggio insieme all’amico e attuale tecnico nerazzurro Inzaghi.
Un rapporto di stima e amicizia quello con Simone Inzaghi, totalmente diverso nelle idee di gioco e nella filosofia di calcio rispetto a Simeone. Spesso si è parlato di un Simeone nerazzurro anche in panchina dopo l’esperienza da giocatore, ma le porte di Appiano Gentile non si sono mai spalancate finora per il ‘Cholo’.
Vuoi per il matrimonio a doppio filo e l’amore viscerale per l’ambiente colchonero, vuol per un ingaggio fuori portata per le casse del sodalizio meneghino prima sotto la gestione Thohir e adesso con Zhang presidente. Un salario monstre da oltre 20 milioni di euro all’anno, sensibilmente ritoccato verso il basso lo scorso novembre (circa 13 milioni netti a stagione) al momento del rinnovo con l’Atletico fino al giugno 2027. La crisi del 2021 è alle spalle e nemmeno i deludenti risultati degli ultimi mesi sembrano intaccare il legame profondo con la piazza madrilena. L’Inter proprio nell’estate di tre anni fa aveva pensato anche al ‘Cholo’ per rimpiazzare Antonio Conte, dopo il terremoto alla guida dell’Inter e il traumatico addio del mister salentino. Simeone era uno dei sogni della dirigenza di Viale della Liberazione, irraggiungibile però per le cifre in ballo e per la volontà del patron dei ‘Colchoneros’ Cerezo di non privarsi del suo condottiero.
La sliding doors in panchina ha poi portato Inzaghi a Milano, che dopo la finale di Champions dello scorso anno si appresta adesso a conquistare in carrozza lo scudetto e mettere sul petto una storica seconda stella. Simeone non ha mai chiuso a un ritorno all’Inter da allenatore e chissà se in futuro la ‘profezia’ di avvererà. Intanto domani proverà a sgambettare l’amico Inzaghi (imbattuto in questo 2024) e a continuare a sognare in Europa con il suo Atletico.
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