Il caso Milan continua ancora a tenere banco e si parla di scenari futuri e di possibili penalizzazioni: “Più rischi in Europa che in Italia”
La visita della Guardia di Finanza a Casa Milan ha lasciato ancora diversi strascichi. Nel mirino c’è il passaggio di proprietà del club rossonero dal fondo Elliott a Red Bird.
E mentre sembra spuntare un riferimento al possibile ingresso nelle quote societarie di un colosso dall’Arabia Saudita, sia Elliott che Red Bird hanno deciso di diramare comunicati ufficiali su quelle che sono le loro posizioni. A riguardo si è esposto Zlatan Ibrahimovic, ma lo svedese non è il solo ad aver commentato le vicende relative al passaggio di proprietà del Milan. In merito ha parlato pure il legale della Salernitana, Francesco Fimmanò, intervenuto in diretta ai microfoni di TvPlay.
“Credo che il tema Milan sia più semplice di quello che appare. I rossoneri si trovano in una situazione particolare: c’è un pegno sulla grande quantità delle partecipazioni azionarie, relativo ad un finanziamento rilevante. Si pongono dei problemi perché situazioni del genere, in passato, sono state prese di mira dalle varie giustizie sportive internazionali. Il caso Red Bull e il caso Gazprom sono esempi concreti. Quando c’è un’influenza dominante, questo può portare a dei problemi, perché se si è proprietari di più squadre che si trovano a competere in una stessa competizione, questo può rappresentare una violazione. Possono esserci anche situazioni più gravi, ma non credo che il Milan voglia nascondere qualcosa. Il Lille appartiene al fondo Elliott, credo che sia stata un’operazione finanziaria, con criticità, perché non si può avere un’influenza così dominante senza riferirlo”.
Secondo Fimmanò, la squadra rossonera rischia maggiormente di subire penalizzazioni in Europa piuttosto che in Italia.
“Queste violazioni, da un punto di vista della partecipazioni al campionato italiano, possono avere effetti diversi e bisogna contestualizzarle, come successo al Napoli col caso Osimhen. Ma le presunte plusvalenze non erano state fatte nell’intento di falsare i bilanci per l’iscrizione al campionato, quello sarebbe stato più grave. In ogni caso c’è una norma precisa, scritta proprio dopo la vicenda riferita a Salisburgo e Lipsia: si prevede l’obbligo di avere piena trasparenza ed indicare chi sono i proprietari o i soci di un club. Al Milan c’è una violazione, ma non vedo una situazione pesante. Credo che ci siano più rischi in Europa che in Italia, proprio ricalcando il caso Salisburgo e Lipsia dove due società con la stessa proprietà potrebbero rischiare maggiormente di essere escluse dalla competizione”.
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