Il canadese è stato l’unico acquisto del mercato di gennaio. Marotta ha accontentato Inzaghi, il quale aveva chiesto un sostituto di Cuadrado finito poi sotto i ferri
Stava per entrare ai supplementari di Atletico-Inter, poi Inzaghi ha cambiato idea preferendo Klaassen e spostando addirittura Pavard nel ruolo di laterale, con Darmian alle sue spalle. Tajon Buchanan è l’oggetto misterioso dell’ultimo calciomercato dell’Inter.
L’unico acquisto della sessione di gennaio, richiesto con forza dal tecnico visto che Cuadrado (il rientro è vicino) sarebbe finito sotto i ferri, il canadese fin qui è stato però utilizzato col contagocce. Ed esageriamo, visto che i minuti disputati dall’ex Brugge sono appena 27. Collezionati peraltro tra Salernitana e Lecce, nelle passerelle finali di due partite stravinte 4-0 da Barella e compagni.
Inzaghi è un perfettino, quindi è possibile che Buchanan non lo convinca ancora appieno per conoscenze e applicazione del suo 3-5-2, ma è comunque una notizia il fatto che un giocatore voluto a tutti i costi – un Nazionale con esperienza anche in Champions – non abbia finora quasi mai visto il campo. E che in quelle due sole occasioni, tra l’altro, sia stato usato a sinistra. Un segnale per il mercato che verrà? Possibile, anche perché sappiamo che Buchanan non avrà il posto assicurato nemmeno in futuro.
L’Inter e Inzaghi lo stanno valutando attentamente in questi mesi di naftalina, per poi sciogliere le riserve su ciò che sarà davvero necessario sulle corsie esterne. Se il classe ’99 non dovesse dare le giuste risposte, potrebbe venir preso un altro laterale destro. Questo pure in caso di permanenza di Dumfries, oggi difficile ma non impossibile. Il rinnovo non sarebbe più improbabile, anche perché per l’olandese non c’è la fila di pretendenti. Di alto livello, si intende.
A proposito di terzini destri e di Buchanan, tra i tifosi dell’Inter – come in società? – c’è più di qualcuno che ‘rimpiange’ Bellanova. O meglio, col senno di poi, ritiene che sarebbe stato meglio investire sul ventitreenne di Rho che sul venticinquenne di Ontario. Tra l’altro, sarebbe costato meno dato che il riscatto era fissato a 7 milioni, contro i 10 (bonus inclusi) spesi per il canadese.
Bellanova fu bocciato da Inzaghi, come dalla stessa dirigenza interista che così all’inizio della scorsa estate decise di non esercitare l’opzione d’acquisto. Al Torino, l’ex Milan si è fatto valere grazie al lavoro quasi individuale di Juric, conquistando la chiamata di Spalletti.
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