Il pareggio contro il Genoa ha tirato su un polverone in casa Juve. Più di una sconfitta, dato il momento negativo ormai cronico per i bianconeri. Sul banco degli imputati c’è Massimiliano Allegri
I rapporti con la dirigenza sono freddi, il tecnico è nervoso e i fischi dello stadio raccontano di una spaccatura forse insanabile. Tutti gli scenari per il futuro del tecnico livornese.
Tensione nel finale di gara nella pancia dell”Allianz Stadium’. La Juventus pareggia col Genoa e i due pali di Iling-Junior e Kean non possono bastare per spiegare un risultato che racconta solamente in parte la pochezza della prestazione di questa domenica.
Il clima è pesante nella pancia dell”Allianz Stadium’, dove si risolleva il tema del futuro di Allegri. A meno di cataclismi ad oggi impronosticabili, l’allenatore rimarrà fino a fine stagione. Si vanno assottigliando le possibilità che resti e la dirigenza si aspettava scossa nelle ultime gare che non c’è stata. Il rapporto con l’ambiente pare ormai saturo, si proverà a trovare strada meno dolorosa anche a livello economico per risolvere il contratto. Primo nome resta Thiago Motta, occhio anche a Palladino che piace già dall’anno scorso. La partita di oggi racconta dei fischi nel finale, con solo la Curva che ormai sta con Allegri… il resto della tifoseria sembra ormai aver rotto col livornese. Anche rapporti con dirigenza più freddi negli ultimi tempi: al momento in casa Juve il partito pro-Allegri è capeggiato dal proprietario Elkann, visto rapporto di fiducia e il contratto in essere.
I fischi dello Stadium certificano la rottura con l’ambiente. Il nervosismo nel post gara raccontano di una situazione difficile, il futuro di Allegri alla Juventus sembra ormai scritto.
L’obiettivo è la Champions League, ancora alla portata. La Juventus però non sa più vincere e Allegri non sa più spiegare perchè. “I ragazzi stanno facendo il massimo. La partita di oggi la vedo in maniera positiva, ci darà una spinta per il rush finale”, spiega il tecnico, che litiga anche a Sky con un collega. Neanche il ritiro ha sollevato le sorti: “Abbiamo deciso di rimanere alla Continassa, ma c’è poco da spiegare, dobbiamo stare zitti e lavorare”.
Sul futuro, si staglia la figura di Thiago Motta: il preferito del direttore Cristiano Giuntoli. Il Bologna sorprendente di quest’anno ha certificato la crescita dell’allenatore italo-brasiliano. La separazione a fine anno è da tenere seriamente considerazione, ma c’è da trovare la quadra dal punto di vista economico dato il contratto in scadenza nel 2025. Il nome di Palladino piace, ma è considerato più acerbo di Motta, che convince per la maggiore esperienza internazionale, che sicuramente non manca a Zidane. Il francese è ben disposto alla soluzione bianconera e sarebbe visto di buon occhio, il limite però è l’ingaggio: al Real Madrid percepiva circa 12 milioni di euro netti a stagione, cifra al momento non in linea con i parametri della ‘nuova’ Juve di Giuntoli.
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