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Allegri, il nodo non è il contratto: ecco perché è rimasto deluso dalla Juventus

Allegri è pronto a rimanere alla Juventus anche col contratto in scadenza, ma è un altro lo aspetto che lo deluso umanamente e non solo

La Juventus vive un momento particolare della sua stagione, oltre che della sua storia. I risultati in campionato hanno certificato ormai una crisi di risultati, con una sola vittoria nelle ultime otto partite. La Champions non è pare ancora a rischio, ma qualcuno in fondo alle inseguitrici ci pensa. Il pareggio scialbo in casa col Genoa ha aumentato esponenzialmente il malumore della piazza e non solo. Tanto che nel postpartita c’è stato lo scontro verbale, o più che altro andrebbe definita semplicemente una reazione un po’ scomposta del mister, con Gianfranco Teotino. Che ha evidenziato un certo nervosismo. Anche se, al momento, il club non sta assolutamente riflettendo sulla sua posizione.

Allegri (LaPresse) – calciomercato.it

Una serie di risultati negativi che comunque hanno messo in dubbio l’operato di Allegri e, di conseguenza, anche il suo futuro della Juventus. Anche per alcuni, come Fabio Capello, il problema non sta neanche nel ‘tridente’ che ha scatenato la discussione in diretta, ma nella qualità della rosa che è bassa. Il tecnico ha un contratto in scadenza a giugno 2025, quindi c’è ancora un anno, lo stesso citato a ogni conferenza da Max per rispondere alle domande sul futuro. Ma entrano in ballo altre questioni, legate soprattutto al rapporto e al supporto che Allegri sente dalla dirigenza della Juventus. O meglio, che non sente. Secondo ‘Tuttosport’, l’allenatore sente di essere l’uomo solo al comando deputato a parafulmine di ogni critica su qualsiasi aspetto. Esposto ai venti, senza che la società prenda posizione pubblicamente su di lui, così come internamente dove la questione rinnovo non è stata affrontata. E non è finita qui.

Juventus, Allegri deluso dal silenzio della società

All’interno della società, continua il quotidiano, resistono delle correnti che vorrebbero effettivamente il fallimento di Allegri alla guida della Juventus e che stanno provando – anche con “assenze studiate” – a delegittimarlo. Tra le altre cose, spiega ancora, pesa la scarsa presenza ‘politica’ sulla squadra: non c’è stato ad esempio nessun dirigente apicale che abbia preso la parola durante il ritiro per tenere alta la tensione sull’obiettivo Champions fondamentale per il futuro della società.

allegri
Allegri (LaPresse) – calciomercato.it

Giuntoli sta prendendo ancora le misure e non avrebbe ancora neanche una totale autonomia nella gestione tecnica. Ovvero non avrebbe il mandato per parlare ufficialmente con Allegri ed eventualmente confermarlo e dirgli che resterà senza dubbio fino al termine del contratto. Lo sta facendo pubblicamente. Ma in ogni caso, si legge ancora, il tecnico toscano rimarrebbe in bianconero anche con il contratto in scadenza, perché a premergli davvero sono le garanzie tecniche di poter tornare in Champions ma in maniera competitiva a con una rosa all’altezza. Il nervosismo di Allegri, quindi, non sarebbe dato dai risultati o dal contratto, quanto dal silenzio della società che lui ha sposato in toto, accettando di rimanere solo al comando ed esposto a tutto il mondo esterno, durante questi ultimi mesi e anni di bufera. Senza battere ciglio, dimostrando una volta di più il legame con la Juventus.

Un silenzio che lo starebbe deludendo umanamente, facendogli capire come il club non abbia ancora chiaro il vero percorso, o comunque non sia ancora così forte. In ogni caso Allegri vuole restare alla Continassa almeno fino alla scadenza e la dirigenza ad ora non ha intenzione di esonerarlo, anche perché una separazione unilaterale sarebbe costosissima. In caso di ribaltamenti il preferito resta Thiago Motta, con una parte che spinge per Conte.

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