“Il documento che il massimo organismo degli arbitri ha prodotto nell’anno in questione, e che ha permesso a me e ad altri arbitri di rimanere in organico, è un documento evidentemente falso”
Prosegue l’inchiesta de ‘Le Iene’ sui gravi problemi e i conflitti ‘politici’ all’interno del mondo arbitrale italiano. Nella puntata in onda stasera su ‘Italia 1’ verrà trasmessa l’intervista a Eugenio Abbattista, arbitro di Serie A e B che ha rassegnato le dimissioni.
“Mi sono dimesso – ha spiegato Abbattista – perché ero stanco della sensazione di schifo che avvertivo attorno. Mi sono sentito con un bavaglio alla bocca che non mi apparteneva. Impossibilità di parlare, di esprimermi e autorizzazioni negate. Dopo il primo servizio che mi riguardava, ho chiesto di poter parlare, però non mi è stata concessa l’autorizzazione. Motivo? Risultava scomodo farmi parlare – aggiunge – perché il documento che il massimo organismo degli arbitri ha prodotto nell’anno in questione, e che ha permesso a me e ad altri arbitri di rimanere in organico, è un documento evidentemente falso“.
Abbattista si riferisce ai verbali che, come sostiene la Procura federale, si attestava in maniera falsa la reale proposta di conferma e dismissioni degli arbitri in organico da parte dei valutatori – in quell’anno Rizzoli per la A e Morganti per la B – dei direttori di gara.
Quel verbale sarebbe falso perché, evidenzia l’ex arbitro, “dovevo smettere di arbitrare e non era stato chiesto che io rimanessi nell’organico… Quando sono stato confermato rimasti contento, visto che restare in campo comunque mi gratificava. Poi, però, quando ci sono stati i ricorsi dei colleghi dismessi, ho iniziato a capire che qualcosa non era andato per il verso giusto. Ho richiesto due volte volontariamente di essere ascoltato dalla Procura Federale per fare chiarezza, alla quale ho confermato che Morganti mi aveva già comunicato che avrei smesso di arbitrare. C’è un documento inedito – svela a ‘Le Iene’ – in cui è indicato l’organico della stagione. In questo documento, né per Giacomelli né per Calvarese né per me c’è un’indicazione di deroga o di conferma.
E allora perché il Comitato Nazionale avrebbe fatto un verbale falso (la Procura ha archiviato il tutto perché “il fatto non sussiste”, ndr) e portato Morganti a subire una sanzione? Si è trattata di una mossa politica che niente a che fare con il terreno di gioco e con quello che gli arbitri vanno a fare in campo – ha risposto Abbattista – Non solo un modo per ingraziarsi le nostre sezioni a fini territoriali, ma anche per ragioni di equilibri territoriali tipici dell’Aia. È evidente, a febbraio 2021 si sarebbero fatte le elezioni…“.
Una gestione sbagliata degli arbitri può arrivare a falsare un campionato? “Immaginatevi se uno sportivo deve andare in campo con un tale fardello psicologico, ecco questo ha grande rilevanza al pari di avere un contratto annuale. Suggestiona, limita, crea pressione”.
“Chi scende in campo si deve occupare di tecnica e di atletismo, non di politica, di quella fazione o di quell’altra. Abbiamo bisogno di una figura di garanzia. Come se ne esce adesso? Con un reset, cioè con un commissariamento. Subito, immediatamente… Siamo in uno stato di confusione che richiede, in questo momento, un intervento di pulizia generale”, conclude Abbattista.
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