Juventus in crisi di risultati e che rischia la Champions: la redazione di Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente del club bianconero
Juventus in caduta libera e con una media da retrocessione nelle ultime otto giornate di campionato, dove ha conquistato appena sette punti e una sola vittoria.
Lo scialbo 0-0 di domenica contro il Genoa ha acuito la crisi dei bianconeri, con Massimiliano Allegri tornato (o forse mai uscito) dal patibolo della critica per i deludenti risultati e il gioco della ‘Vecchia Signora’. Danilo e compagni hanno già da tempo riposto nel cassetto i sogni scudetto e adesso rischiano di farsi risucchiare nella lotta per un posto in Champions League, malgrado il vantaggio rassicurante delle scorse settimane. Per fare luce e analizzare il momento negativo della Juventus, la redazione di Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva l’ex presidente bianconero Giovanni Cobolli Gigli: “Diciamo che l’Empoli non porta bene dopo la sconfitta dello scorso anno (4-1 per i toscani, ndr) e il pareggio delle scorse settimane che è stato l’inizio del periodo negativo che dura ormai da quasi due mesi. È un rendimento che non può essere più trascurato: la Juve fino a poco tempo fa teneva testa all’Inter in vetta alla classifica seppur con un calcio non bello ma fruttifero, mentre adesso tutto d’un colpo si è sfaldata – esordisce l’ex numero uno della ‘Vecchia Signora’ post Calciopoli dal 2006 al 2009 – Il mini ritiro per compattare il gruppo sembra non sia servito e contro il Genoa ho visto una squadra balbettante, specialmente nel primo tempo. Nella ripresa ha preso due pali, però alla fine quello che contano sono i punti e i risultati e la Juventus nelle ultime partite ne sta facendo pochi”.
Cobolli prosegue tirando le orecchie a Dusan Vlahovic, espulso per proteste nel finale di gara: “Non trovo accettabile inoltre il comportamento di un giocatore come Vlahovic, che sicuramente tiene a dare il massimo di sé ma che ha un sistema nervoso che dovrebbe controllare meglio. Un’espulsione che inoltre gli costerà la squalifica in una gara importante come quella contro la Lazio e dove Allegri non avrà neanche Milik in attacco per infortunio. Da adesso in poi saranno comunque tutte partite importanti e decisive per la corsa al piazzamento in Champions League e mi aspetto una presa di coscienza dei giocatori sul momento delicato della squadra. Devono compattarsi e cercare di portare a casa il terzo posto dietro Inter e Milan in classifica, sia per il bene della Juve ma anche per un loro vantaggio personale visto che avrebbero una maggiore visibilità. Forse è successo qualcosa all’interno dello spogliatoio e della società: stimo Allegri per quello che sta facendo quest’anno e per quello che è riuscito a fare l’anno scorso in una stagione fortemente condizionata dalle vicende extracalcistiche e dalla penalizzazione, però è evidente che c’è una situazione di tensione dentro la Juventus“.
Lo sfogo di Allegri post Genoa non è un caso: “Solitamente è molto attento e garbato con gli intervistatori dopo le partite, non si lascia mai andare a uscite sopra le righe. Domenica ha palesato un momento di nervosismo, figlio evidentemente della situazione difficile e dei risultati che non arrivano – spiega Cobolli Gigli – La Juventus in queste ultime nove giornate deve serrare le fila e raggiungere assolutamente l’obiettivo della qualificazione alla Champions, che sarà fondamentale dopo l’accesso al Mondiale per Club per sistemare i conti e rilanciarsi anche in ambito calcistico. Il mancato accesso tra le prime quattro sarebbe un disastro sia sportivo che economico per la società. Non prendo neanche in considerazione che la Juventus non si qualifichi per la Champions: come appassionato e tifoso credo che debba andarci a tutti i costi”.
Il futuro in panchina di Allegri è sempre più in bilico in vista della prossima estate: “Una persona come Galeone, che lo conosce benissimo e certamente mille volte meglio di me, di recente gli consigliava di andare ad allenare all’estero. Questo secondo me è un segnale che i rapporti tra Allegri e la Juve non sono più così fluidi come lo erano fino a qualche tempo fa. Giuntoli è un direttore preparato e che sa costruire bene le squadre: se lavorasse sul mercato senza ascoltare il parere del tecnico, nonostante le dichiarazioni pubbliche sulla fiducia ad Allegri, allora sarebbe un segnale di distacco perché le squadre si costruiscono anche e soprattutto grazie all’opinione dell’allenatore. Queste ovviamente sono cose che non possiamo sapere ma io per la prima volta, che ho sempre avuto grande stima in Allegri, penso invece che la rescissione del contratto e quindi la separazione a fine campionato dalla Juventus possa essere possibile. Speriamo certamente che questo possa avvenire con la conquista della qualificazione alla prossima Champions League e che per l’immagine della società e dell’allenatore ci sia un divorzio civile e sereno con i meriti che ognuno si porta a casa, come succede in tutti i grandi rapporti”.
Nei pensieri della Juventus c’è in particolare Thiago Motta per un eventuale dopo Allegri, oltre alla suggestione Zidane e alla mina vagante Palladino: “Parto dal presupposto che la Juve deve mettere a posto i suoi conti e non può permettersi di spendere certe cifre come successo negli ultimi anni per Allegri. Non può pensare ad allenatori troppo costosi a livello d’ingaggio come per esempio a Zidane, che è una persona che stimo moltissimo ma che evidentemente farebbe certe richieste non in linea con l’opera di risanamento finanziario del club – sottolinea Cobolli Gigli – La Juventus sta intraprendendo una strada che è quella di portare i bilanci in pareggio e in utile, quindi andrei sulla fascia degli allenatori giovani e che si stanno mettendo in grande evidenza negli ultimi tempi. Ho sempre pensato che Thiago Motta fosse un tecnico di livello e lo sta dimostrando ampiamente alla guida del Bologna. Ha una visione del calcio moderna e riesce a ottenere dai suoi calciatori il massimo possibile. Sono sincero: mi piacerebbe vederlo sulla panchina della Juve se Allegri andasse via, sarebbe il profilo perfetto per aprire un nuovo ciclo. Palladino invece me lo ricordo quando era alla Juventus sotto la mia presidenza. Una volta fece tre gol (contro la Triestina nel campionato di Serie B nel 2007, ndr) e scherzosamente feci una battuta: ‘Anche noi abbiamo il nostro Palladinho‘, accostandolo a Ronaldinho. Devo fargli i complimenti perché sta facendo delle cose eccezionali sulla panchina del Monza, malgrado la sua giovane età. È una persona preparata e grazie al suo carattere sa tenere in pugno la squadra”.
Oltre ad Allegri anche il futuro di Rabiot e Chiesa rimane incerto alla Continassa: “Mi dispiace dover rispondere, però cercando di essere franco e di dire quello che penso credo che Rabiot sarebbe più importante di Chiesa. Se dovessi cedere un giocatore importante sull’altare del bilancio sacrificherei Chiesa, ma lo dico con grande dispiacere visto che stiamo parlando di un campione che ha qualità meravigliose e che in questo momento fatica ed esprimere tutto il suo potenziale. Aggiungo che contro il Genoa non mi è piaciuto l’atteggiamento in campo che hanno avuto Chiesa e Vlahovic: se iniziano a litigare anche loro, che sono amici, vuole dire che c’è qualcosa allora che non funziona”.
Sul mercato il nome cerchiato in rosso è sicuramente quello di Koopmeiners: “Posso solo parlare bene, è un centrocampista completo e che inoltre fa tanti gol e anche di pregevole fattura. Sicuramente alzerebbe il tasso tecnico e qualitativo della squadra. Però vedendo le ultime partite, oltre a un rinforzo di spessore a centrocampo la Juventus ha anche bisogno di sistemare il reparto difensivo in vista della prossima estate – il pensiero dell’ex presidente dei bianconeri – La Juve ha dei buoni giocatori in rosa, probabilmente ancora non ha dei grandissimi campioni, anche se Vlahovic potrebbe diventarlo se riuscisse a modificare il suo atteggiamento in campo ed essere meno nervoso. Dovrebbe prendere l’esempio di Del Piero, uno dei più grandi giocatori che la Juventus abbia mai avuto, che ricordo una volta non reagì allo schiaffo di Cufrè in una partita contro la Roma. Del Piero ha dimostrato in quell’occasione di essere un fuoriclasse e non solo per le sue qualità prettamente calcistiche. Invito Vlahovic e qualsiasi calciatore a formarsi e a seguire l’esempio di Del Piero“.
L’assist su ‘Pinturicchio’ è invitante e Cobolli Gigli – concludendo la sua intervista ai microfoni di Calciomercato.it – si sofferma su un possibile ritorno da dirigente dell’ex capitano: “Ho grandissima stima di Del Piero, come giocatore e anche come uomo. È una persona equilibrata e lo dimostra anche adesso nei suoi interventi in televisione. È una persona che capisce di calcio anche per come lo ha fatto e quindi abbiamo di fronte una delle figure più preparate in Italia a livello calcistico. Io non so quello che farà la Juventus e non dipende da me. Sono sicuro che il presidente Ferrero, che sta cercando di recuperare le gravi perdite causate dalla gestione precedente, saprà prendere le decisioni migliori per il bene del club“.
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