La gestione Allegri si è inceppata sul più bello: dal sogno/obiettivo dello Scudetto, alla realtà di un quarto posto da dover ancora guadagnare e conquistare. Nella stagione ‘a due facce’ della Juventus, c’è chi si è messo in mostra, nel bene o nel male
I nomi da prendere in considerazione sono tanti, ma ci si focalizza su sei membri della rosa: da un lato Rabiot, Cambiaso e McKennie; dall’altro Kostic, Locatelli e Chiesa.
La pausa per gli impegni delle selezioni nazionali arriva in un momento davvero negativo per la Juventus di mister Massimiliano Allegri. Il pareggio contro il Genoa ha inasprito ancor di più l’ambiente, come dimostrano le reazioni di Dusan Vlahovic nei confronti dell’arbitro Giua – multa più squalifica contro la Lazio – e dello stesso Massimiliano Allegri dopo la gara. Come spesso accade, il break colorato dalle maglie dei vari paesi permette anche di stilare qualche bilancio. Dopo la vittoria contro il Lecce di due mesi fa (era il 21 gennaio), la Juventus è crollata. Nelle successive otto settimane sono arrivati quattro pareggi, tre sconfitte e una sola vittoria. Sotto la lente d’ingrandimento, la gestione di Allegri del gruppo. Nella stagione bianconera 2023/2024 ci sono giocatori che sono cresciuti e altri che invece non hanno reso a dovere.
La stagione della Juventus la si può leggere da mille punti di vista diversi. Dall’esclusione delle coppe europee, alle squalifiche di Fagioli e Pogba. Dalla rosa poco qualitativa, alla proposta di gioco non entusiasmante. Volendo “leggere” l’annata della Juve a partire dai nomi, è facile proporre due gruppi: chi con Allegri ha fatto bene e/o è cresciuto; e chi invece non sta rendendo, abbassando anche il proprio valore.
Nella complessa stagione della Juve, ci sono giocatori che stanno abbassando il valore del proprio cartellino: su tutti Kostic, Locatelli e Chiesa.
Si parta con chi ‘non sta funzionando’, tre nomi su tutti: Filip Kostic, Manuel Locatelli e Federico Chiesa. Il serbo è uno dei casi più misteriosi degli ultimi anni, arrivato alla Juventus come miglior giocatore dell’Europa League (vinta con l’Eintracht Francoforte), nella sua stagione d’esordio fa anche bene. La Juve lo ha pagato circa 14 milioni di euro, ma il valore del classe ’92 (in scadenza nel 2026) non è di certo destinato a salire, anzi (ad oggi il valore si attesta introno ai 9 milioni). Altro nome sotto i riflettori è quello di Manuel Locatelli. Il giocatore è il volto di una Juventus che ‘non osa’, che fa il suo (e forse manco quello). Nella gestione di Allegri pare depotenziato: pagato quasi 40 milioni dalla ‘Signora’ al Sassuolo, sta lentamente perdendo il suo valore. Ad oggi non ne vale più di 30.
L’emblema di una stagione sottotono è senza dubbio per Federico Chiesa. L’annata in essere doveva rappresentare la svolta post infortunio, invece tra problemi fisici e una gestione tattica non sempre ad hoc, l’attaccante si ritrova nel limbo. Sono lontani i giorni del Chiesa da ’70 milioni euro’, ad oggi per il ‘7’ bianconero è lecito aspettarsi offerte di massimo 40 milioni, anche in virtù della scadenza nel 2025.
Non tutto è da buttare per Allegri e per la Juventus, la crescita di alcuni giocatori rappresenta un punto di partenza anche per la prossima stagione: su tutti Cambiaso e McKennie. Senza dimenticare Rabiot.
Nel nervosismo della stagione bianconera, che ha assunto scenari insperati, ci sono comunque degli aspetti positivi. Due grandi punti a favore sono quelli che portano i nomi di Andrea Cambiaso e Weston McKennie. Partendo dal classe 2000, la Juventus lo ha acquistato per 13 milioni di euro dal Genoa e il suo valore è per lo meno raddoppiato. Ad oggi Cambiaso vale tra i 25 e i 30 milioni, cifra che comunque non convince la Juve per un’eventuale cessione: per meno di 40 non se ne parla. Un altro forte upgrade l’ha avuto McKennie, tornato da comprimario con le valigie, ha imposto la sua dinamicità nel centrocampo della Juve. Il suo valore è tornato a crescere (vale tra i 25 e i 30 milioni) e la dirigenza può spingersi quindi a chiedere anche 30 milioni di euro per il texano.
Si chiuda poi col discorso legato ad Adrien Rabiot. Il francese è in scadenza, non ha valore economico, bensì tecnico: è sempre uno dei cardini della mediana di Allegri nonostante a livello di bonus non si sia ripetuto ai livelli della scorsa stagione. La corsa ‘al cavallo vincente’ la vincerà chi darà le maggiori garanzie remunerative e tecniche allo stesso calciatore, che non ha ancora scelto cosa fare la prossima stagione. la Juve è in corsa, ma occhio alle big di Premier League, al Bayern Monaco e al Barcellona. La differenza tra i calciatori rivalutati (+29 milioni) e quelli svalutati (-55 milioni) porta ad un saldo negativo totale di 26 milioni di euro.
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