Italia in campo domani sera contro l’Ecuador con una formazione totalmente cambiata da Spalletti, che però non dovrebbe avere la sua prima scelta in avanti
L’Italia si prepara alla seconda amichevole di questa atipica tournée statunitense di metà stagione, anzi stagione inoltrata. Nella pausa per le nazionali a pochi mesi dall’Europeo, gli Azzurri di Spalletti hanno battuto giovedì sera il Venezuela per 2-1, ma senza convincere. La prestazione non è stata di alto livello, anzi gli errori difensivi e in costruzione sono stati tantissimi e su uno di questi era arrivato infatti il pareggio avversario. Che poteva segnare ancora. Ci ha pensato Retegui a rimettere le cose a posto, ma le sensazioni sono rimaste non del tutto positive.
Spalletti ha ripreso i suoi, sottolineando come e quanto debbano diventare più precisi. Ma evidenziando anche la pochissima abitudine a giocare con certi schieramenti e con quei compagni. Vedi la strana linea difensiva a tre composta da Di Lorenzo, Buongiorno e Scalvini. Il ct azzurro sta battendo sulla difesa a tre, perché è quella con cui giocano parecchi calciatori della Nazionale. Vedi, in primis, il blocco Inter che già questa sera dovrebbe essere un po’ più nutrito rispetto alla formazione sperimentale di giovedì. Domani sera, nell’amichevole contro l‘Ecuador di Hincapié e Minda (entrambi nei radar dei club italiani), è probabile la conferma dello schieramento a tre. Ma non scontato. Quasi sicuramente non potrà testare Lorenzo Lucca, alla sua prima chiamata con l’Italia di Spalletti, che avrebbe voluto provarlo con molta curiosità anche dall’inizio. Il centravanti dell’Udinese non è al meglio per una noia muscolare e con buona probabilità non sarà a disposizione.
Per questo si candida alla maglia dal primo minuto Giacomo Raspadori, che si giocherà la titolarità all’Europeo con Retegui e Scamacca, se il talento dell’Atalanta dimostrerà di alzare il livello. Il debutto di Lucca, quindi sarà rimandato. Per il resto sarà una formazione completamente stravolta, con in porta Vicario al posto di Donnarumma. Come annunciato ci saranno sia Darmian che Dimarco, sulla carta così sistemati: il primo come ‘braccetto’ di destra in difesa, il secondo come esterno, o ala. Un 3-4-2-1 anche questo un po’ atipico.
A completare la retroguardia Mancini e Bastoni, con Jorginho e Barella in mediana al posto di Locatelli e Bonaventura. Sulla fascia destra invece spazio a Bellanova, che sta disputando una grande stagione col Torino. Dietro a Raspadori, toccherà a un Pellegrini tirato a lucido insieme all’ex compagno Zaniolo. L’alternativa è il 4-2-3-1 (o 4-3-3) con Zaccagni alto a sinistra e uno tra Darmian e Bellanova in panchina. Scalpitano anche Meret e Cambiaso, quest’ultimo si gioca il posto con lo stesso Bellanova.
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