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Thiago Motta alla Juventus? Occhio al precedente ‘pericoloso’

Crescono le quotazioni di Thiago Motta alla Juventus, ma nell’ambiente bianconero c’è chi non condivide l’entusiasmo e richiama un precedente

Senza ombra di dubbio, l’allenatore rivelazione di quest’anno, in Serie A, è Thiago Motta. Che è riuscito a dare seguito all’ottimo campionato dello scorso anno e con il Bologna sta addirittura arrivando a bussare alle porte della Champions League.

Thiago Motta alla Juventus, allarme per il precedente
Thiago Motta © LaPresse – Calciomercato.it

 

Rossoblù autori di un campionato formidabile, lanciatissimi al quarto posto e a soli due punti dalla terza posizione occupata dalla Juventus. Domani alle 12.30, a Frosinone, per qualche ora potrebbero persino superare momentaneamente i bianconeri in caso di vittoria. Al di là dei risultati, la proposta di gioco dell’italobrasiliano sta conquistando tutti. E non stupisce, come raccontato da Calciomercato.it, che la Juventus pensi prioritariamente a Thiago Motta per la panchina, per il dopo Allegri, e anche a qualcuno dei giocatori di riferimento della squadra felsinea per avviare un nuovo ciclo. Ma non tutti, nell’ambiente attorno ai bianconeri, pensano che possa necessariamente essere una scelta ideale.

Thiago Motta e il ‘fantasma’ di Maifredi: è allarme

Dell’argomento ha parlato sul proprio profilo ‘X’ il giornalista de ‘La Stampa’ Roberto Pavanello. Che ha sollevato un parallelismo che ai tifosi bianconeri più stagionati farà venire qualche preoccupazione: quello con Gigi Maifredi.

Thiago Motta e il fantasma di Maifredi
Gigi Maifredi © LaPresse – Calciomercato.it

 

Scrive Pavanello: “So che l’idea Thiago Motta genera un hype molto alto, insieme all’arrivo di alcuni calciatori dal Bologna. Ma c’è un precedente che mi crea disagio: nel 1990, Maifredi arrivò da Bologna e si portò Luppi e De Marchi. Ma io sono un vecchio che dialoga con i fantasmi”.

In effetti, qualche punto di contatto tra le due storie c’è. Maifredi, all’epoca, era un allenatore rampante. E approdò alla Juventus dopo aver condotto il Bologna alla qualificazione in Coppa Uefa. Nella stagione 1990/91, alla guida dei bianconeri, giunse al settimo posto, con la squadra che non si qualificò per le coppe europee per la prima volta dopo 28 anni. A questo punto, c’è chi a Torino starà toccando ferro…

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