Nuovo episodio di razzismo in Italia e questa volta c’è la prova che inchioda il protagonista alle sue responsabilità: maxi squalifica ufficiale
Ancora un caso di razzismo nel calcio italiano e questa volta la Figc usa la mano pesante. Sono passate soltanto poche settimane dal polverone alzato per il caso Acerbi-Juan Jesus che si è concluso con l’assoluzione del difensore dell’Inter per l’assenza della certezza della pronuncia della frase razzista e c’è già un nuovo caso da dibattere.
Se nel derby si è sentito qualche ululato nei confronti di Lukaku e Abraham, con la Lazio che rischia ora di vedersi chiusa la propria Curva, nelle serie inferiori è già arrivata la sentenza con una maxi squalifica.
Il caso fa riferimento ad una partita disputata lo scorso ottobre tra Sciliar Schlern e Voran Leifers, match valido per il Campionato Juniores U19 provinciale Bolzano. Un match con uno strascico giudiziario visto il deferimento dei due allenatori: Massimiliano Di Nardo (della squadra ospite) e Roland Pfeifer (dei padroni di casa). Il Tribunale Federale Nazionale ha esaminato il caso e ha emesso la sentenza: doppia squalifica di sei mesi.
Figc, squalifica per razzismo: sei mesi per l’insulto
Entrando nel dettaglio del dispositivo, i giudici federali spiegano che è provata la discussione accesa tra i due tecnici che è culminata, come ammesso dallo stesso Di Nardo, con un colpo al viso da parte di quest’ultimo all’allenatore avversario.
Dall’altro lato però c’è la conferma degli insulti rivolti da Pfeifer ai giocatori della squadra avversaria: in particolare, come confermato anche dal vice-capitano della Voran Leifers, Christian Cozza, il tecnico ha apostrofato come ‘zingari’ l’intera squadra avversaria. Un epiteto che “per i modi e per il contesto in cui è stato riferito, contiene una indubbia carica razzista e discriminatoria” come si legge nel comunicato del Tribunale. Da qui la decisione di sanzionare entrambi gli allenatori con sei mesi di squalifica ed entrambe le società con seicento euro di ammenda.