Daniele De Rossi prende la parola alla vigilia della sfida di Europa League a San Siro contro il Milan: le sue attesissime parole
Ci siamo. Il derby italiano di Europa League è alle porte e domani sera a San Siro ci sarà il primo atto tra Milan e Roma, nella doppia sfida che vale una semifinale. Per De Rossi è ovviamente la prima sfida del genere in campo internazionale, ha già superato due turni, affronterà quello che è stato l’ultimo avversario di Jose Mourinho sulla panchina giallorossa. Ma che spera per lui possa essere invece una finestra sul futuro.
Anche se la testa è tutta concentrata solo ed esclusivamente sul campo e su questi mesi finali della stagione. Dallo stadio di San Siro, Daniele De Rossi prende la parola in conferenza stampa – insieme a Paulo Dybala – per presentare la supersfida con i rossoneri di Pioli. Su Calciomercato.it la diretta scritta dalle 19.15 e lo streaming live sui nostri canali social.
“Era lo stadio che volevo visitare di nuovo, mi era dispiaciuto che avessimo già giocato fuori con Inter e Milan, poi il fato e il nostro percorso ci ha permesso di tornare qui nello stadio che mi trasmette di più, a parte gli stadi che sento miei in Italia e in Argentina. Un posto che trasuda gloria, questa gente ha visto grandi notti e grandi calciatori, siamo contenti di stare qui”.
Meglio la prima in casa o in trasferta? “Col fatto che non esistono i gol doppi in trasferta il divario tra casa e trasferta il divario si è assottigliato, dobbiamo preparare la partita sapendo che ce ne sono due”.
A che punto è Smalling? “Sta bene, l’ho fatto entrare perché pensavo avessimo bisogno di centimetri. La gestione era pensando che saremo senza Ndicka e Huijsen, magari rischiarlo dall’inizio è un dubbio al derby. Le altre decisioni le facciamo in base a cosa è giusto per la partita, ma sta bene e si allena più forte di quanto aveva fatto prima. Ha spinto molto”.
A sinistra il Milan è molto temibile. “Siamo consapevoli della forza del Milan, fanno del male a chiunque e non solo a noi. Il discorso è sapersi muovere e arrivare con i tempi giusti. Se uno ha la fortuna di avere un giocatore come Dybala deve chiedergli corsa e sacrificio, duelli vinti, ma neanche troppo. Ho fatto uno screenshot dei duelli vinti nel derby da Dybala, nove, ha lottato tantissimo. Poi puntarsi col sedere a tera, rincorrere tutti, avere quel tipo di trasporto, mi fa sentire tranquillo. Poi sta a me dirgli quando fare la guerra e non fare magari tutta la fascia con Theo”.
Cosa teme del Milan? “Del Milan temo il gioco, Pioli lo conosco da anni, portava punti in una squadra più piccola, poi a Bologna era evoluto, poi alla Lazio, l’Inter, fino a vincere lo scudetto con una qualità incredibile. Si è sempre evoluto, è sempre stato al passo, con una squadra armonica. Ha ritrovato condizione e quando vince gioca bene mettendo tutti in difficoltà e dovremo fare una grande partita per gioco, personalità e carattere”.
Cosa hanno cambiato umanamente come persona questi tre mesi alla Roma? “Non mi hanno cambiato, non mi cambia la maniera di affrontare la vita. A volte ho parlato del fatalismo a Roma, che deve andare sempre male. Anche io facevo lo stesso esercizio, per tutte le porte in faccia che ho preso in questi 10 mesi, ma mi hanno portato qui. Per questo devo rendermi conto di quanto sono fortunato. Al momento della fortuna c’è da dimostrare il proprio valore. A volte ci piangiamo addosso, ma se mi guardo indietro mi è andato quasi tutto bene”.
Potete giocarla alla pari o la differenza c’è come in classifica? “Per fortuna domani non c’è una classifica a pesare, ma se negli ultimi anni hanno fatto più punti va riconosciuto. Ho letto che non abbiamo nulla da perdere. La Roma però ha tutto da perdere, la semifinale di Europa League, non siamo qui a fare le comparse. Ho letto che un pareggio può andare bene ma non esiste il pareggio qui, dovremmo essere machiavellici per fare due pareggi e vincere ai rigori. Dobbiamo provare a vincere, domani o a Roma”.
Ha placato la sbornia da derby? “Sono partito aggressivo con loro, a volte la gente lo festeggia come se avessimo vinto 10 partite ma non c’è stato bisogno. Ho visto sorrisi che è quello che chiedo, ma in allenamento vanno forte. Se vedo che sono attenti e vanno forte ho grandissima fiducia in loro. Vederli sorridere di più non mi fa vedere i fantasmi, anche perché la partita di domani è altrettanto importante. Magari potevo avere paura se avessimo vinto con l’ultima in classifica”.
Come sta Mancini? “Bene, non ha avuto contraccolpi. Abbiamo accettato tutti la decisione del Giudice Sportivo, ho visto che abbiamo tirato su una somma da dare in beneficenza. Faccenda chiusa, roba di derby, sta bene fisicamente e mentalmente, non potrebbe essere altrimenti quando si decide una sfida così”.
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