Alla Lazio sta succedendo di tutto e sarà un’estate pienissima: il presente e il futuro dei big sull’orlo di una crisi di nervi
La Lazio è una polveriera. Le dimissioni di Sarri con l’avvento di Tudor non hanno assolutamente placato malumori e tensioni all’interno di Formello. La serata di ieri con la Salernitana è stata forse il punto di non ritorno della stagione e del presente biancoceleste proiettato al futuro. Perché la contestazione e i cori della Curva Nord non hanno lasciato scampo a nessuno, dal presidente Lotito ai calciatori, chiamati “indegni” per tutta la stagione e per il brutto derby.
Le parole di Luis Alberto hanno poi fatto esplodere definitivamente la bomba, con la risposta di Fabiani e Lotito di questa mattina. Il ds ha parlato dello spagnolo ma non solo, perché ha sostanzialmente avvertito che la società in estate non guarderà in faccia nessuno e non farà sconti. Se ci sarà da epurare, nessuna remora. A questo si è aggiunto il caso Guendouzi. Facciamo quindi un focus su queste due situazioni principali, più quelle di Felipe Anderson, Kamada e Romagnoli. A partire da Luis Alberto: “Ho chiesto la rescissione alla società, non voglio prendere più un euro da questo club. Mi faccio da parte”. Duro, anzi durissimo. Solo che la Lazio è rimasta totalmente spiazzata e sorpresa da questa ‘sparata’ del numero 10. Un colloquio c’era stato nei giorni scorsi, perché lo spagnolo ha espresso effettivamente il desiderio di cambiare aria. Anche perché con Tudor il feeling non è scoccato da subito.
E le scelte del nuovo mister sono chiare: a organico al completo, Felipe Anderson e Zaccagni sono i titolari dietro alla punta. Con LA10 in panca. L’esclusione al derby (e i soli 10 minuti giocati all’esordio con la Juve, e solo per l’infortunio di Zaccagni) proprio non è andata giù all’ex Liverpool. La società ha recepito, rimandando ogni discorso alla fine della stagione. Come vale anche per Zaccagni e altri. Per questo l’uscita schock di ieri sera per la società non ha avuto senso, nei toni e nei contenuti. E nel momento. Che non è piaciuto per niente neanche ai tifosi, visto che quell’intervista Luis Alberto l’ha fatta con la fascia di capitano al braccio. Ed è ritenuto uno dei ‘traditori’ di Sarri, fischiato ogni volta che si è avvicinato alla bandierina per battere i corner. Un’altra cosa che il 10 ha sofferto ieri.
Tudor ha creato un muro in conferenza: “Potete chiedermelo come volete, ma non vi dirò niente”. Quindi per ora il futuro di queste ultime sette è un rebus. Di certo Lotito non lo lascerà partire a zero: “E mica sono matto, è un nostro patrimonio”. Giustamente. Anche perché Luis Alberto ha fatto il diavolo a quattro, con tanto di assenza ingiustificata al ritiro estivo, per un rinnovo milionario concesso “ob torto collo” come dice il patron. E ora i pugni sbattuti per andare via a zero.
E poco importa il feeling bassissimo col mister. Che non ha decisamente neanche Guendouzi, dopo le ruggini di Marsiglia una tregua durata però il tempo di un paio di allenamenti. Contro la Juve il francese, appena tornato dalla nazionale, entra nella ripresa e mette l’assist per il gol vittoria. Poi si gira verso la panchina e, come vi abbiamo raccontato, urla qualcosa in un tono polemico e infuriato. ‘Prima’ crepa. In uno degli allenamenti pre-Salernitana, Guendo riceve da Tudor il fratino delle riserve e lui non la prende bene. Si parla di un ‘vaffa’ del francese, uscito subito da Formello senza finire la seduta. Non risulta al momento una dinamica così pesante, ma sì uno scambio di battute c’è stato.
Anche Guendouzi non digerisce granché la presenza del nuovo mister. Che ieri in conferenza risponde in maniera gelida a chi chiede lumi sull’episodio: “Guendouzi, Pellegrini, Immobile, Zaccagni, Provedel e Romagnoli erano infortunati”. Senza quindi, sostanzialmente smentire. E il ko del francese convince pochino. E con queste premesse, pare difficile pensare a una convivenza prolungata del miglior giocatore della stagione della Lazio. Chi poteva trarre vantaggio dall’arrivo di Tudor è Kamada, molto stimato dal tecnico. Ma il giapponese è in scadenza e ha un’opzione di rinnovo che può attivare solo lui. Non lo farà, quasi sicuramente (non si escludono però colpi di scena dietro lavoro di Tudor). L’Eintracht vorrebbe riportarlo a casa.
Poi c’è Felipe Anderson, anche lui fischiato oltre la bordata generale per tutta la squadra. Lui come atteggiamento è sempre stato esemplare, è forse l’unico punto in comune tra Sarri e Tudor, entrambi pazzi di lui. “Per il mio calcio è super adatto, è ovvio che non vorrei mai che se ne andasse”, ha detto il croato. Fabiani e Lotito ci stanno ancora lavorando al rinnovo, stanno alzando la posta, lo faranno ancora, per convincerlo a rimanere e non andare alla Juve. Sembra un tentativo disperato, più che altro, e anche lui dovrebbe alla fine lasciare. E c’è Romagnoli, che il rapporto non più idilliaco ce l’ha col presidente Lotito. Proprio il patron lo aveva coccolato, corteggiato, per riportarlo a casa. E ora è già cambiato tutto. Il classe ’95 potrebbe chiedere seriamente la cessione, ma di certo Lotito non gli renderebbe l’uscita così semplice.
Non una guerra, quelle – ha sottolineato Fabiani oggi – la Lazio non ne fa a nessuno, ma è la società che decide. Così sarà per Zaccagni, su cui l’agente ha tuonato, e oggi il ds ha nominato anche lui tra le situazioni da affrontare a fine stagione. Dovranno essere tutti al servizio della causa biancoceleste e non il contrario, questa la promessa della dirigenza che non ha intenzione di farsi prendere per il collo da nessuno. Un po’ come sta facendo Cataldi, che ieri – da capitano – nonostante il pochissimo spazio (poi ha incassato la ‘carezza’ di Tudor in conferenza) ha chiamato lui la squadra ad andare verso la curva per ringraziare e applaudire, nonostante la tempesta. Ma i compagni, stavolta, si sono fermati a metà campo invece di farsi più avanti come sempre. Epurare ed “estirpare il male”, “cacciare i mercanti dal tempo”. Giocatori, staff, a tutti i livelli. Se ci sarà da smobilitare e fare tabula rasa, come sarà per le situazioni (e non ci siamo dimenticati di Immobile) che abbiamo elencato, la Lazio sarà prontissima.
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