Al Coni la consegna del premio Bearzot a Simone Inzaghi, osannato e applaudito dai tanti tifosi nerazzurri
Nella prestigiosa cornice del Salone d’Onore del Coni, è andata in scena la 13esima edizione del Premio Enzo Bearzot, ormai prestigioso riconoscimento del calcio italiano, organizzato dall’US Acli. A trionfare quest’anno è stato Simone Inzaghi, che succede così a Luciano Spalletti campione d’Italia nella scorsa stagione. A ricevere il premio oggi sono stati anche Matteo Marcenaro, come miglior giovane arbitro, e Livio Berruti alla carriera. Una cerimonia a cui hanno partecipato le istituzioni sportive e calcistiche come Gabriele Gravina, Giovanni Malagò, Carlo Pacifici, ma anche Beppe Marotta, seduto accanto a Inzaghi. E poi anche Angelo Di Livio e Fulvio Collovati.
Sul palco sale Simone Inzaghi: “Se rimango sicuramente? Io posso dire quello che provo, che l’Inter mi ha dato dato tanto in questi tre anni, abbiamo fatto un grandissimo percorso insieme, siamo cresciuti. Sono arrivato in un momento in cui la società aveva qualche problema, c’erano in giro voci sul progetto, che la squadra non sarebbe migliorata, invece con la società e l’aiuto dei calciatori abbiamo fatto questo percorso. Abbiamo vinto tanto, speriamo di vincere ancora, io sto bene, ho una società forte alle spalle. Alla fine dell’anno ci siederemo, parleremo con direttore e presidente, dobbiamo avere la stessa volontà e sicuramente non ci saranno problemi per continuare questo percorso”.
Che dispiacere hai a non essere tra le prime otto d’Europa? “È una domanda giusta. Vorrei solo pensare a tre anni fa, che l’Inter nonarrivava agli ottavi da 11 anni. Guardando indietro abbiamo fatto un grandissimo percorso, siamo nelle prime sedici da tre anni di fila, lo scorso anno abbiamo fatto un percorso magnifico che ci è rimasto impresso. Un percorso lungo arrivato a Istanbul, avremmo voluto rifare lo stesso ma non sempre si possono compiere delle imprese, come è stata la finale dello scorso anno. Abbiamo giocato contro una squadra che ha fatto finali di Champions, con un percorso più lungo e continuativo rispetto a noi, da tanto è nelle prime otto mentre noi siamo da tre anni nelle prime sedici. Ringrazio i miei calciatori, abbiamo trovato l’Atletico Madrid che come noi voleva andare avanti a tutti i costi”.
“I tecnici italiani sappiamo tutti quanto sono stimati in Europa e nel mondo, possiamo insegnare tanto. Due anni fa abbiamo giocato contro il Real e aveva Ancelotti in panchina, con Kroos, Benzema, Modrid, Rodrygo, Vinicius e abbiamo fatto una delle 7-8 partite più belle con me. Anche contro il City abbiamo dimostrato che con l’impegno e l’unione della squadra si possono raggiungere grandi obiettivi. Come faccio a essere moderno? Parlerei di occupazione dello spazio, sono calciatori che sono con me da quasi tre anni, parliamo di moduli ma occupiamo spazi con i calciatori ma può capire che i difensori siano centrocampisti ma fanno parte del calcio moderno. Noi cerchiamo di far credere e pensare la squadra tutta nello stesso modo, poi dobbiamo avere la fortuna e io ce l’ho di avere giocatori maturi e funzionali”.
“Nazionale? Abbiamo pranzato con Spalletti, ci messaggiamo, c’è grande sinergia tra Inter e Nazionale. Abbiamo la fortuna di avere un nucleo importante italiano, quasi tutti nazionali, aiuteranno molto. Abbiamo fatto un ottimo percorso, vanno fatti i complimenti alla federazione e speriamo di avere un bell’europeo. Abbiamo una nazionale importante. Derby scudetto? Siamo vicini alla vetta e speriamo di arrivarci il prima possibile, sappiamo cosa abbiamo fatto dal 13 luglio a oggi. Un percorso difficilissimo da ripetere, ma nel calcio è giusto ricordare quello che si è fatto, l’importante però è domani, mancano sei partite e 18 punti, abbiamo 14 punti di vantaggio, ne mancano pochissimi. Un giocatore che mi ha impressionato? Fare un nome no, ho una rosa, 22 giocatori di movimento e tre portieri. Non vorrei rinunciare a un solo giocatore di questi 25”.
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