Il mercato della Juventus incassa un due di picche. Giuntoli respinto: un obiettivo può finire agli eterni rivali dell’Inter
L’Inter si appresta a vincere il suo ventesimo scudetto. Ormai manca soltanto l’aritmetica e capire se potrà festeggiarlo già nel derby contro il Milan oppure negli impegni successivi. Gli stessi rossoneri, come la Juventus, si stanno già proiettando sulla prossima stagione per prendersi la rivincita.
Per farlo potrebbero entrambe ripartire da un nuovo allenatore in panchina, ma a prescindere da questo, con importanti rinforzi dalla sessione estiva di mercato. C’è un calciatore, in particolare, che ha attirato l’attenzione di tutte e tre le storiche big del nord. Si tratta del difensore centrale della Nazionale italiana Alessandro Buongiorno. Per parlare di lui e non solo, in diretta su TvPlay nel corso della trasmissione ‘Ti Amo Calciomercato.it’ è intervenuta la giornalista Elena Rossin di ‘torinogranata.it’, la quale ha chiuso la porta in faccia ai bianconeri: “Sicuramente Buongiorno non va alla Juve e lo sa anche il presidente Cairo che non può ripetere un’operazione alla Bremer perché Alessandro mai e poi mai ci andrebbe a giocare. Ma la stessa Juventus farebbe fatica a prenderlo, anche se magari vorrebbe. Più Inter o Milan? Non credo abbia preferenze, dipenderà tutto dalle offerte che arriveranno al Torino ed al suo procuratore. Per quanto riguarda eventuali scambi, dipende tutto dalla contropartita: se si tratta di ragazzetti di belle speranze con poca o nessuna esperienza in Serie A, allora no. Diverso il discorso se si tratta di giocatori di spessore o giovani di sicura prospettiva”.
Se la Juventus guarda in casa Torino, non altrettanto si può dire in direzione opposta. Smentiti i rumors su Nicolussi Caviglia, la stessa giornalista torinista risponde così alla domanda su quale juventino vorrebbe nella sua squadra.
“In questo momento forse direi solo il portiere Szczesny. E’ vero che il Torino ha la quarta miglior difesa della Serie A e che Milinkovic-Savic ha fatto 16 clean sheet, ma è la fase difensiva che fa la differenza. Il serbo è molto migliorato in questi anni, ma non è quel portiere che nel momento in cui sbaglia la difesa ti dà la garanzia che fa la differenza. E se vuoi fare le coppe europee, devi avere un portiere di quel genere. Nel derby di ritorno lo ha fatto, ma in quello di andata i due gol furono due papere per due uscite a farfalle”.
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